Sono trascorsi esattamente 100 anni dalla registrazione del primo brevetto per l’ossidazione anodica, o anodizzazione, il processo elettrochimico in grado di creare uno strato protettivo sull’alluminio.
Questa procedura ha conosciuto numerose migliorie nel corso del tempo, ma è nel 1923 che i britannici Guy Dunstan Bengough e John Mc Arthur Stuart brevettano l’anodizzazione con acido cromico, compiendo così il primo, fondamentale passo per aprire la strada al larghissimo impiego dell’alluminio nell’edilizia e in molti altri settori.
L’anodizzazione è un processo di ossidazione che protegge i metalli. Applicato all’alluminio, ne incrementa le caratteristiche superficiali, sia tecniche sia estetiche. Lo rende, infatti, più resistente agli agenti esterni: ne aumenta notevolmente la resistenza alla corrosione e all’usura e garantisce che il colore non cambi nel tempo. È evidente come questo materiale sia quindi adatto a numerose applicazioni outdoor e ai più svariati settori industriali.
Il processo di anodizzazione
La procedura per ottenere questo risultato prevede tre fasi:
- una serie di trattamenti preliminari per preparare la superficie;
- l’ossidazione anodica, cioè il processo elettrochimico vero e proprio, durante il quale il metallo viene immerso in una soluzione e sottoposto a corrente elettrica. Questo fa reagire l’ossigeno a contatto con la superficie e crea una pellicola di ossido di alluminio;
- il metallo passa infine a una fase di finitura, con eventuale colorazione e fissaggio.
Con questa lavorazione si ottiene un prodotto estremamente resistente agli agenti atmosferici e utilizzato soprattutto all’interno di progetti di architettura, in particolare nelle facciate degli edifici.
L’alluminio si contraddistingue come materiale estremamente leggero, duttile e allo stesso tempo resistente: lo dimostra il fatto che più del 75% dell’alluminio mai prodotto è ancora oggi in uso.
Un celebre esempio in tal senso è l’Empire State Building, uno dei più famosi edifici di New York e del mondo, costruito nel 1931 con una larga parte di elementi strutturali e decorativi in alluminio anodizzato.
Il Made in Italy dell’anodizzazione
In Italia abbiamo quattro aziende, in particolare lombarde, la Alusteel Coating, la Alpine Anodizing, la Metalcoat e l’Aleu, che rappresentano l’eccellenza, a livello europeo, della produzione e commercializzazione di alluminio preverniciato e anodizzato e di acciai preverniciati.
Nel 2023 il gruppo Alusteel Coating, Metalcoat e Aleu, atelier del metallo preverniciato italiano guidato dal Presidente e Amministratore Delegato Matteo Trombetta Cappellani, ha espanso il proprio raggio d’azione con Alpine Anodizing, una nuova realtà ad alta automazione dedicata alla produzione di coil in alluminio anodizzato.
A differenza della quasi totalità dei competitor, Alpine Anodizing si caratterizza per una linea di anodizzazione totalmente in continuo, in grado di ottenere coil in alluminio anodizzato con spessore da 0,08 mm a 1,20 mm e larghezza fino a 1.500 mm. L’anodizzazione, invece, arriva fino a 15 micron.
Giugno 2023
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