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Soltanto fino a cinque anni fa il settore della ferramenta e del bricolage brillava per l’assenza di eventi, di appuntamenti e di una fiera che consentisse l’incontro tra gli operatori del settore.

Oggi ci ritroviamo a mettere in agenda la bellezza di cinque eventi: la tradizionale Eisenwarenmesse di Colonia (negli anni pari), il BricoDay, Ferexpo, il Buyer Point e l’iFerr Day (speriamo di non aver dimenticato nessuno).

Fiere, eventi, convegni, incontri relazionali, tutti frutto dell’improvviso (e benvenuto ben s’intenda) dinamismo della stampa tecnica del settore. Ma non è finita, infatti è di poche settimane fa l’annuncio congiunto di EPE (società organizzatrice del BricoDay) e della Fiera di Colonia, della nascita di una importante collaborazione che dovrebbe portare, nel 2015 in via sperimentale e nel 2017 in via definitiva, alla creazione di una manifestazione fieristica italiana dedicata al B2B della ferramenta e del bricolage.

Noi di Bricoliamo seguiamo ovviamente gli sviluppi di tutte le iniziative più interessanti e in questo caso abbiamo voluto capire meglio le dinamiche e le strategie di quella che si propone in maniera molto semplice e trasparente come Fiera.

Alludiamo ovviamente a Ferexpo, manifestazione organizzata da Promoberg nel quartiere fieristico di Bergamo in partnership con la casa editrice CEI (che pubblica le riviste FC 2000 e Garden&Grill).

Nel 2013 si è tenuta la prima edizione, di cui vi abbiamo dato ampio resoconto (vedi nella Rotta di Navigazione in fondo all’articolo), nel 2014 si terrà, naturalmente alla Fiera di Bergamo, nei giorni 19 e 20 settembre, la seconda edizione di Ferexpo.

Abbiamo incontrato Ivan Rodeschini e Stefano Cristini, rispettivamente Presidente e Direttore dell’Ente Fiera Promoberg.

Il filmato che abbiamo realizzato a Ferexpo 2013

Veniamo subito al punto. Ferexpo è sostanzialmente appena nato e già deve pensare di dover fare i conti con un elefante come la Fiera di Colonia? Qual è la vostra lettura di questa notizia e soprattutto porterà variazioni nelle scelte e nelle strategie dell’Ente riguardo a Ferexpo?

“Promoberg ha sempre avuto e ha tutt’ora eccellenti rapporti con la Fiera di Colonia – sottolinea Ivan Rodeschini -, con la quale abbiamo collaborato per alcuni anni in occasione della nostra fiera dell’edilizia, all’interno della quale Fiera di Colonia si è occupata della nicchia delle case in legno: quindi possiamo dire con sicurezza che non esiste alcun problema di relazione tra noi e loro”.

“Riguardo alla nuova iniziativa – gli fa eco Stefano Cristini -, prevediamo nei prossimi mesi l’apertura di un tavolo di confronto tra gli attori principali, cioè Ente Fiera Promoberg (Fiera di Bergamo) con il suo partner, la CEI, e la Fiera di Colonia con il suo partner, la EPE. A quel punto avremo modo di verificare la sensibilità e la disponibilità di tutti e le affinità negli obbiettivi. Siamo assolutamente ottimisti anche perché la storia ha insegnato a tutti che la cosiddetta “guerra tra le fiere” che ha contraddistinto i primi anni 2000 del sistema fieristico italiano, non porta benefici a nessuno, tanto meno agli operatori economici e ai comparti che si vogliono rappresentare”.

Quando parlate di affinità di obbiettivi sembrerebbe implicito il fatto che gli organizzatori di manifestazioni fieristiche possano porsi obbiettivi diversi e in effetti, da quando gli Enti fieristici si sono trasformati in Spa si è forse un po’ perso l’obbiettivo prioritario che vuole la fiera come servizio e supporto all’industria, per lasciare spazio alla fiera come business che deve generare profitto. Qual è la vostra posizione in merito?

Ivan Rodeschini – Noi siamo un Ente Fiera a tutti gli effetti. Non abbiamo scopo di lucro e nel nostro cda sono rappresentate tutte le associazioni imprenditoriali di categoria del territorio. Per questo motivo il nostro unico obbiettivo è quello di creare opportunità positive per le aziende che partecipano alle nostre 18 manifestazioni, che, è bene sottolineare, sono tutte di proprietà dell’Ente. Il nostro successo non si misura sul nostro conto economico, ma sul reale apporto che riusciamo a dare a un determinato comparto merceologico, alle aziende che vi lavorano e al nostro territorio. Il conto economico è ovviamente importante ma non in funzione del lucro, bensì per avere sempre risorse da investire per crescere.

Questi buoni propositi valgono ovviamente anche per Ferexpo?

Ivan Rodeschini – Ovviamente. Quello della ferramenta è un mercato che conosciamo molto bene (il presidente è un importante grossista di articoli casalinghi, giocattoli e prodotti di ferramenta – n.d.r.) e sappiamo che è un mercato vasto e difficile. Siamo convinti che dopo tanti anni in cui questo mercato non ha più avuto momenti di confronto collettivi, fosse importante proporre una fiera che potesse creare aggregazione e opportunità di business. Su questo progetto ci siamo impegnati. Sappiamo perfettamente che per poter dire che una fiera sarà una fiera di successo occorrono almeno tre edizioni, durante le quali occorre lavorare e investire molto. Per il momento noi siamo soddisfatti di come è andata la prima edizione dell’anno scorso e ci stiamo preparando alla seconda edizione di settembre con ottimismo.

L’esperienza ci insegna che la chiave di volta per il successo di una manifestazione dedicata alla ferramenta risiede nella capacità di attrarre visitatori, quindi le ferramenta e le utensilerie. D’altro canto sappiamo anche quanto sia difficile convincere i negozianti ad abbandonare il punto vendita per recarsi a una fiera. Cosa state facendo in tal senso?

Stefano Cristini – In primo luogo cerchiamo di organizzare una fiera il più appetibile possibile. Quest’anno gli espositori saranno un centinaio, dei quali l’80% sono conferme dall’anno scorso (dato molto importante – n.d.r.), con un’offerta merceologica importante. Organizzeremo anche eventi collaterali di incontro e di confronto che ci auguriamo interessanti e dal punto di vista promozionale abbiamo scelto di lavorare direttamente sugli imprenditori della distribuzione. Abbiamo acquisito una gigantesca mailing list che comprende tutta la distribuzione del settore, da questa stiamo selezionando le 4/5.000 ferramenta più importanti che abbiamo sul territorio nazionale e su queste cercheremo di essere particolarmente convincenti con una comunicazione diretta che si esprimerà nel mese di luglio con un contatto telefonico a tutti questi potenziali visitatori. Contatto telefonico che verrà poi ripetuto in settembre prima dell’apertura della manifestazione. Questo non solo ci consentirà di essere direttamente convincenti, ma anche di profilare la nostra mailing list, potendo così garantire ai nostri espositori una qualità assoluta del visitatore.

Oltre alla distribuzione tradizionale pensate di coinvolgere anche la grande distribuzione specializzata del settore?

Stefano Cristini – Noi non solo vogliamo fare una fiera per il mercato, ma anche con il mercato. Per questo motivo le scelte strategiche le prendiamo insieme ad un Comitato Tecnico che comprende alcune importanti aziende del settore, che collaborano, con la loro straordinaria esperienza, alle definizioni strategiche della manifestazione. Il tema della grande distribuzione è sul tappeto ed è in discussione proprio all’interno del Comitato Tecnico.

Per concludere, quali sono i maggiori problemi che state incontrando in sede di organizzazione e quali sono le carte vincenti che ritenete di poter giocare in funzione del successo di Ferexpo?

Stefano Cristini – Riguardo alle difficoltà potrebbe essere facile indicare la crisi economica, in realtà non è così, perché la fiera è ancora considerata un investimento e in quanto tale deve portare a riscontri concreti. Noi siamo perfettamente in linea con questo concetto: le nostre manifestazioni devono portare crescita al mercato e alle aziende espositrici. Il fatto che l’80% delle aziende partecipanti alla prima edizione abbiano confermato la loro presenza anche quest’anno ci dice che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Il problema che più stiamo affrontando riguarda la frammentazione degli eventi, tutti nati negli ultimi anni, e la straordinaria competitività esistente tra gli editori della stampa tecnica di questo settore, peraltro organizzatori degli eventi stessi, che inevitabilmente porta ad ingiustificate azioni di disturbo, a volte, dobbiamo dire, anche piuttosto controproducenti. Noi siamo convinti che le scelte migliori passano attraverso il dialogo tra tutte le parti, ogni contributo è sempre importante per costruire opportunità e crescita per il mercato in cui si lavora. Le nostre carte vincenti invece sono evidenti: siamo un quartiere fieristico moderno, realizzato solo dieci anni fa, a due chilometri dall’aeroporto, vicino all’uscita dell’autostrada, con un livello di servizi di assoluta eccellenza, abbiamo la possibilità di offrire tariffe contenute e, essendo un Ente e non una Spa, come abbiamo già sottolineato all’inizio dell’intervista, possiamo garantire il massimo impegno sia professionale che economico in funzione dell’obbiettivo di costruire opportunità e crescita per il mercato.

L’appuntamento è a Ferexpo il 19 e il 20 settembre prossimi alla Fiera di Bergamo.

Giugno 2014

ROTTA DI NAVIGAZIONE:

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