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Il parquet tra fascino e manutenzione

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Il parquet tra fascino e manutenzione

a cura di Avatar photo

Il parquet è sicuramente una delle pavimentazioni più calde, affascinanti e confortevoli, ovviamente esiste un rovescio della medaglia che, in questo caso, lo si può identificare sia nel costo, soprattutto se si tratta di un parquet tradizionale, che nella manutenzione di cui comunque necessita.

Il parquet esiste in commercio in due tipi fondamentali: tradizionale, quando è in legno massiccio ed è ricavato da una sola essenza di legno e prefinito, se è costituito da più strati di legno e se la superficie a vista è stata già levigata e verniciata in fase di produzione.

Si tenga conto che la normativa CEN attualmente applicata dalle norme UNI vieta di considerare parquet i prodotti prefiniti con lo strato superiore in legno nobile inferiore a 2,5 millimetri (se è inferiore non è parquet ma un semplice listello).

Naturalmente il parquet tradizionale è assai più pregiato di quello prefinito il quale, però ha il vantaggio di essere molto più facilmente applicabile oltre a necessitare di una manutenzione assai più contenuta.

Le essenze generalmente utilizzate per la produzione del parquet sono di legni duri. La scelta dell’essenza non deve seguire solamente canoni estetici ma anche la destinazione d’uso.

Per esempio, in ambienti estremi come il bagno e la cucina, è consigliabile, in bagno l’uso del Teak, perché è un legno che non soffre umidità e caldo, mentre per la cucina è opportuno orientarsi su un’essenza dalla grande durezza e robustezza come il Padouk.

La posa del parquet, soprattutto se di tipo tradizionale, è molto difficile e delicata quindi deve essere eseguita da un posatore professionista che, peraltro, potrà anche consigliare il tipo di posa più adatto dipendentemente dalle condizioni del pavimento su cui il parquet dovrà appoggiarsi.

Le tecniche di posa sono diverse: incollata, a tolda di nave, a mosaico, con finitura a fascia e bindello a cassero regolare, a spina di pesce e galleggiante o flottante.

Una volta posato sarà molto importante il lavoro di finitura (naturalmente solo se si tratta di parquet tradizionale).

Potrete scegliere tra una finitura a cera, molto elegante, calda e naturale perché lascia traspirare il legno, però anche molto impegnativa in termini di manutenzione, oppure una finitura con vernice poliuretanica, che impermeabilizzando il legno semplifica moltissimo la manutenzione che, in questo caso, è assimilabile a qualsiasi altra pavimentazione in ceramica.

Infine si deve tenere conto quando si scegli un pavimento in parquet, che ogni 10/15 anni, a seconda dell’uso e della cura con cui si sarà svolta la manutenzione, sarà necessario procedere con una rilamatura della superficie (cioè una levigatura integrale eseguita con una particolare macchina).

A causa di questo intervento, che ovviamente rimuove un piccolo strato di legno, il parquet non può essere considerato un rivestimento eterno, soprattutto se prefinito.

Se un parquet tradizionale può sopportare 7-8 interventi di lamatura, uno prefinto non può superare le 3-4 volte.

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