La moquette è probabilmente il tipo di pavimentazione più discusso e controverso: da un lato è gradevole sia alla vista che al tatto, è facile da posare, è tendenzialmente economica e consente un livello di finitura del locale sicuramente apprezzabile; dall’altro è spesso aspramente criticata per la sua breve durata nel tempo (massimo 10 anni), ma soprattutto per l’impegno che richiede in termini di manutenzione e pulizia e quindi per le scarse garanzie igieniche che può offrire.
I tipi di moquette esistenti in commercio sono svariati ma possono essere compresi in tre grandi famiglie:
le moquette bouclé, dotate di sottofondo in lattice o juta, sono caratterizzate da una tessitura a ciuffi ricurvi che rendono la superficie particolarmente morbida e cedevole al passaggio.
Essendo piuttosto delicata il suo utilizzo è consigliato nelle camere da letto o comunque in locali di basso traffico.
Le moquette velour, che su un robusto sottofondo in juta o in lattice presentano una superficie con ciuffi dritti, in materiale naturale o sintetico di spessore variabile.
Si può trovare in commercio in molti disegni e colori. La sua durata è piuttosto elevata anche se dipende dalla lunghezza dei ciuffi e dal materiale di cui è costituita.
Gli agugliati fanno parte della famiglia dei rivestimenti tessili e delle moquette. Vengono da esse distinte perché le loro caratteristiche tecniche e il loro scarso valore estetico li rendono adatti fondamentalmente per ambienti di grande passaggio (ingressi, corridoi, ecc.).
Sicuramente l’utilizzo di questo tipo di pavimentazione, peraltro molto dimesso (0,5% del mercato totale), è orientato agli uffici e ai luoghi pubblici molto più che alle abitazioni.
In termini generali l’utilizzo della moquette è sconsigliabile in abitazioni frequentate da persone sensibili ad allergie perché la difficoltà di pulizia può determinare diversi inconvenienti quali: ristagni di umidità alla base del rivestimento, con conseguente proliferazione di muffe e microrganismi, oppure, nel caso di una pulizia a secco, l’emissione di Voc (composti organici volatili, come gli idrocarburi clorurati, gli idrocarburi aromatici, gli alcani, i terpeni, ecc.).
Inoltre, in particolare le moquette sintetiche determinano una forte elettrostaticità dell’aria e, come tutte le superfici soffici, assorbono inquinanti (fumo di sigaretta, odori stagnanti, ecc.) per rilasciarli lentamente nel tempo a seguire.
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