Paolo, dalla provincia di Napoli, ci ha posto un quesito interessante:
“… siamo in fase di realizzazione di lavori di ristrutturazione del nostro appartamento. Vorremmo avere una valutazione sulla scelta del parquet tra quello tradizionale e quello prefinito, in quanto rivolgendoci sia ai vari rivenditori specializzati del settore che ad esperti (parchettisti, amici che lo hanno a casa, siti internet) non riusciamo a dedurre quale sia la scelta più giusta. Alcuni consigliano i tipi prefiniti perché più solidi, stabili e meno soggetti a rovinarsi nel tempo, mentre altri dicono che il tradizionale è il vero parquet, che uno spessore maggiore si traduce in una durata maggiore, che è maggiormente isolante ecc. Tutto ciò si traduce anche in una differenza di sostanziale di costi, di durata e di possibilità che si verifichi un’ossidazione e quindi nel timore di effettuare la scelta errata chiediamo anche un vostro parere.”
Abbiamo sottoposto il quesito a Gabriele Marrazzini, direttore della rivista Professional Parquet orientata all’informazione per gli operatori del settore, e quindi personaggio assolutamente qualificato e soprattutto super partes per la specifica valutazione rispetto al parquet prefinto e quello tradizionale. Ec
co quello che ci ha cortesemente risposto:
“Attualmente non c’è tecnicamente molta differenza tra il prefinito ed il tradizionale. La differenza è legata solo al tempo di posa, maggiore per posare il tradizionale, in quanto c’è più lavorazione, mentre il prefinito è più veloce perché, essendo un prodotto industriale, c’è solo da incollarlo. Al di là di questo problema la scelta è legata ai gusti soggettivi. Quindi il signor Paolo può scegliere senza timore di sbagliare sia un parquet prefinito, come uno tradizionale sulla base delle due variabili classiche di ogni acquisto: il gusto e il costo.”
“Ciò che è importantissimo ricordare però, è che si faccia rilasciare la scheda prodotto, che compri un prodotto referenziato da un’azienda e da un marchio e che al posatore chieda tutte le garanzie possibili, evitando possibilmente il pagamento in nero. Stipuli un contratto, controlli e sottoscriva tutte le fasi di posa del legno, in modo particolare la preventiva misurazione dell’umidità del sottofondo, e controlli che tutto sia in linea con le normative vigenti. Scusate tutte queste precisazioni, ma il parquet, che è un rivestimento meraviglioso, non è esente dalla scarsa professionalità e a volte dalla cialtroneria di alcuni operatori improvvisati. Per cui bisogna tenere gli occhi aperti e richiedere tutte le garanzie, altrimenti un’esperienza fantastica come è quella di poter camminare nella propria casa su un bellissimo pavimento in parquet, può trasformarsi in una tragedia.”
Marzo 2006
ROTTA DI NAVIGAZIONE:
- CONOSCERE IL PARQUET
- LA POSA FLOTTANTE DI UN PAVIMENTO IN LEGNO
- RIPRISTINARE UNA DOGA
- COME POSARE UN PARQUET LAMINATO
- QUANDO IL PARQUET SCRICCHIOLA
- PAVIMENTO IN LEGNO PER ESTERNI
- RINNOVARE UNA PAVIMENTAZIONE IN LEGNO
- GLI OPERATORI DEL SETTORE LEGGONO TEN-diyandgarden
buon giorno,sto valutando l’ipotesi di ricoprire il mio pavimento in mattonelle con il parquet prefinito. sono venuto a conoscenza che esiste un tipo di parquet che non ha bisogno di essere incollato. E’ prodotto dalla ditta GARBELOTTO ed e’ il tipo MASTER FLOOR spessore 13mm e di varie essenze,larghezze e lunghezze di doghe con spessore di legno nobile di 3 mm. Gradirei molto un vostro parere in merito. Vi ringrazio per l’attenzione
franco de maria
Normalmente non parliamo direttamente delle aziende e delle loro produzioni, in questo caso facciamo un’eccezione. Garbelotto è un’azienda italiana di valore e qualità assoluti. Master Floor è una delle linee di parquet prefinito proposte dalla Garbelotto. Potrà scegliere tra diversi modelli, il prodotto è comunque di ottima qualità.
Entrando invece nel merito tecnico della sua domanda, abbiamo coinvolto nella risposta gli esperti della AIPPL (Associazione Italiana Posatori Pavimenti in Legno), i quali ci hanno spiegato che se la sua esigenza è quella di posare un parquet senza incollarlo alla pavimentazione sottostante, può optare per un tipo di posa flottante.
Si tratta di una metodologia di posa che viene effettuata previa stesura di un apposito materassino di spessore circa di 2 mm.
Le doghe di parquet vengono adagiate su questo materassino e vengono fissate tra loro per formare un’unica superficie appoggiata. È una soluzione molto efficace ed evita di intaccare la superficie sottostate, inoltre, a seconda delle diverse esigenze, si può optare per un sottopavimento (materassino) più o meno isolante.
Naturalmente per questo intervento è necessario che il parquet prescelto sia idoneo per la posa flottante, non tutti lo sono.
Ringraziando AIPPL per i chiarimenti concludiamo sottolineando che, trattandosi di un intervento tutt’altro che semplice, se non si possiede il giusto livello di manualità, una discreta esperienza e l’attrezzatura necessaria, è meglio rivolgersi ad un professionista qualificato.