Abbiamo conosciuto Francesco Grisendi, detto Kiki, nello spazio Rossignoli del FuoriSalone 2015.
Ciclista appassionato, con un debole per le bici d’epoca, e amante del design e delle cose belle, Francesco ha progettato e realizzato un portabici assolutamente unico che ha voluto chiamare, guarda caso, Kiki.
Per Francesco, come si legge nel suo sito web, “la bicicletta non è solo un mezzo di trasporto.
Non lo è mai stato.
È quell’inspiegabile amore per la fatica, è quella passione che non si può raccontare ma solo condividere… La bicicletta ha un’anima, ha un carattere, ha un’identità, che va mostrata”.
Il filmato
Nella progettazione e nella realizzazione del portabici Kiki, Francesco ha messo tutto l’amore e il rispetto che ha per la bicicletta, in quanto oggetto e in quanto simbolo.
Una cornice portabici
Apparentemente Kiki è una cornice appesa alla parete, che contiene la nostra foto preferita, quella del campione a cui siamo più affezionati o dell’impresa più faticosa che abbiamo intrapreso.
Diventa un portabici semplicemente aprendo la parte esterna della cornice e portandola perpendicolare alla parete, pronta per ospitare la bici.
Kiki è un prodotto completamente artigianale curato in ogni singolo particolare: la chiusura della cornice quando non ospita la bicicletta è assicurata da un piccolo magnete e le misure della cornice, 30×40 cm, sono declinate sia in orizzontale, per ospitare bici da corsa o comunque bici con un manubrio stretto, che in verticale, in modo da poter essere usata per qualsiasi tipo di bicicletta.
Si può acquistare on line dal sito Kiki e viene consegnato a casa completo di tasselli, dima per praticare con precisione i fori nel muro e una cinghia di cuoio, anch’essa realizzata a mano, per fissare la ruota anteriore al telaio quando la bicicletta è nel suo stato di riposo.
Aprile 2015
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