Il fai da te in cucina è sempre stato nella tradizione delle famiglie italiane, con la pandemia e il lockdown, gestirsi un proprio piccolo orto sul terrazzo o in giardino e sperimentare i diversi metodi di conservazione di ortaggi e frutta è diventata quasi la norma.
Per capire il fenomeno è interessante il sondaggio fatto dal mensile “Vita in Campagna” che, sulla base di 1.500 intervistati, segnala come il 93% ha dichiarato di cimentarsi volentieri nella produzione artigianale di cibi da dispensa, come marmellate, conserve e pesto, ma anche verdure sottaceto, miele e frutta essiccata.
Il 64% degli intervistati ha indicato che la motivazione primaria dell’autoproduzione culinaria risiede nella ricerca di una maggiore qualità rispetto agli stessi prodotti acquistati al supermercato.
Le fasi di crescita del pomodoro
Sebbene la ricerca della qualità e della genuinità siano i motivi principali che spingono gli italiani all’autoproduzione delle conserve da dispensa, il 27% ha dichiarato di essersi avvicinato a questo hobby a seguito del recente aumento del costo della vita. Tale percentuale sale al 29% nel caso delle donne.
Salse per gli uomini e marmellate per le donne
Per quanto riguarda le tipologie di prodotti che vengono preparati, il 67%degli intervistati predilige sughi e salse, mentre il 61% si dedica a marmellate e confetture e il 20% a verdure sottaceto e sottolio.
Diverse le passioni di uomini e donne: se i primi preferiscono i sughi e le salse, le seconde scelgono invece con più frequenza le marmellate e le confetture.
Luglio 2022
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