Siamo normalmente abituati a vedere l’alloro, o lauro, come un arbusto o sotto forma di siepe, questo perché viene sistematicamente potato, in realtà l’alloro è un vero e proprio albero sempreverde che può raggiungere fino ai dieci metri di altezza.
L’alloro è una pianta rustica quindi ben si adatta alle diverse situazioni: in Italia può crescere in qualsiasi regione e fino a un’altitudine di circa 800 metri, questo perché le temperature sotto lo zero le sopporta per un periodo molto limitato.
L’alloro può essere piantato in pieno sole come anche in zone ombreggiate, purché sia protetto dalle correnti d’aria.
Per la sua coltivazione noi preferiamo acquistare una piantina da un vivaista piuttosto che cimentarci con la semina.
Per poter essere seminati i semi dell’alloro devono essere scarificati, cioè bisogna rimuovere lo strato esterno impermeabile del seme, operazione non perfettamente semplice perché si rischia di danneggiare il seme stesso rendendolo inutilizzabile.
Se proprio volete cimentarvi in questa operazione, prima di procedere con una lama ben affilata e una buona dose di pazienza, mettete i semi a bagno in acqua bollente e lasciateceli fintanto che sarà tornata a temperatura normale: sarà più semplice scarificare il seme.
L’alloro è una pianta che non ha bisogno di molta acqua, quindi bagnatela con moderazione in primavera e in estate, diminuendo gradualmente la dose d’acqua in autunno e sospendendo l’irrigazione della pianta quando la temperatura comincerà a scendere sotto i 7°. L’alloro può essere coltivato con soddisfazione anche in appartamento e in vaso.
In questo caso dovrete rinvasare la pianta ogni due anni perché l’alloro ha un forte sviluppo delle radici, che richiedono spazio.
Il rinvaso deve essere effettuato in primavera utilizzando terriccio fertile e soffice in modo da garantire il migliore drenaggio dell’acqua.
In quanti giorni l’alloro germoglia dal seme?