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Fai-da-te non vuol dire Accroccalo-in-qualche-modo

a cura di Roberto Rosoni Avatar photo

In questi giorni si sta parlando molto del tragico “incidente” della Funivia del Mottarone. Ho virgolettato la parola “incidente”, perché personalmente ritengo che disabilitare volutamente un sistema di sicurezza di livello critico sia un crimine e non solo un incidente.

Riassumendo quel che sappiamo con certezza ad oggi (3 giugno 2021 – n.d.r.), una cabina della funivia è caduta perché una fune, la cosiddetta “traente”, si è spezzata.

Non è qui importante saperne la ragione, ma è invece importante sapere che in tutte le funivie di quel tipo questa grave rottura è un’eventualità ritenuta molto rara, ma non impossibile.

Per questo motivo c’è l’obbligo d’installare dei freni automatici che, in caso di rottura della traente, intervengono arrestando in pochi metri la cabina.

Per inciso notiamo che dispositivi analoghi sono installati obbligatoriamente da quasi due secoli su qualsiasi ascensore. E pur bastando un freno per il blocco, i freni sono due, in modo che ci sia un ulteriore livello di sicurezza.

Il punto fondamentale è che sulla funivia questi freni sono stati deliberatamente bloccati (per ragioni che qui non ci interessano) sulla base dell’assunto che “ma quando mai si spezza la fune traente?”. E invece la fune si è spezzata, i freni non sono intervenuti, e sappiamo l’orribile risultato dell’evento.

Per un fai-da-te consapevole e sicuro

Ma perché parliamo di questo terribile e particolare incidente qui, in un magazine di bricolage?

Perché c’è una notevole affinità tra la meccanica dell’incidente di cui sopra, e i metodi di riparazione hobbistica di tanti tipi di apparecchi.

Se frequentate i siti, forum o gruppi Facebook di fai-da-te elettrotecnico, elettronico o di riparazioni casalinghe, noterete che moltissima gente pone domande assurde a proposito della riparazione di un qualche apparecchio.

Le definisco assurde perché c’è gente che pretende di poter fare riparazioni di apparecchi tecnicamente complessi, quando non sa nemmeno in che senso vadano girate le viti del coperchio per aprirlo, e vorrebbe risposte che un bravo tecnico esperto farebbe fatica a comunicare anche a un suo pari livello.

Naturalmente, in questi casi, l’unica risposta onesta e corretta, sarebbe: “credimi, me ne intendo: è meglio se lasci perdere”, che però è normalmente ritenuta offensiva e disfattista.

Ma questo non è ancora il peggio.

Spesso tra i consigli che vengono elargiti da persone che confondono il fai-da-te con l’accroccalo-in-qualche-modo, si leggono proprio quelli di disinserire qualche sistema di sicurezza. Qualche esempio:

  • Scatta il differenziale del quadro elettrico di casa quando accendi il forno? Prova a staccare la connessione di terra dalla spina…
  • È bruciato il fusibile? Fai un bel ponticello che lo by-passa, e vedrai che funziona tutto. Io lo faccio da tanti anni e non è mai successo niente…
  • Si è interrotto il fusibile termico che impedisce che il phon vada a fuoco per surriscaldamento? Toglilo, vedrai che funziona anche meglio del solito…
  • Non hai la messa a terra in casa? A parte che anche senza gli apparecchi funzionano benissimo, se proprio la vuoi collegala su un tubo dell’acqua. È una cosa che si è fatta per cinquant’anni…
  • La chiusura dello sportello del forno a microonde non blocca più bene per cui il forno non parte? Ti spiego come mantenere chiuso il microswitch di sicurezza…

Il problema è che quelli che ho riportato non sono consigli da novelli e geniali MacGyver, sono crimini, nonché vere e proprie istigazioni a commettere crimini, concettualmente non diversi dal bloccare i freni di una funivia.

Crimini mascherati da consigli dettati da sedicente esperienza… E poi, lo faccio da anni, cosa vuoi che capiti? Toh, guarda… esattamente le parole dei tecnici della funivia.

I componenti per la sicurezza non sono mai inutili

Inoltre, quello che spesso manca nell’accroccatore è l’umiltà di pensare che se un progettista inserisce un qualsivoglia componente, meccanismo, sistema, è perché quel componente, meccanismo, sistema è indispensabile.

Nessuna fabbrica è stupida, per cui nessuna fabbrica spende soldi per mettere qualcosa di inutile in un proprio prodotto.

O meglio, può anche essere che per motivi commerciali vengano inserite funzionalità che a noi paiono poco utili, ma questo non vale mai per la componentistica interna. Dentro non c’è mai alcunché che non serva a qualcosa. Non lo metterebbe il progettista, non lo confermerebbe l’ingegnere di produzione, e soprattutto non passerebbe le verifiche degli enti di controllo e certificazione (IMQ, VDE, etc.).

Quindi eliminare qualche componente di cui noi non capiamo l’importanza, non è la dimostrazione che quel componente non serve, bensì che siamo noi a non saperne abbastanza per capire fino in fondo com’è fatto quell’apparecchio, e quale sia lo scopo di quel componente.

Ovviamente questo vale per i prodotti delle aziende serie. Non parliamo delle cosiddette “cinesate”, spesso con certificazioni e loghi CE falsi, dove tutto (nel senso peggiore) è possibile.

Anche l’affidare le riparazioni a vicini, parenti o amici con la reputazione di “maghetti”, ma senza alcuna esperienza di studi o di professione, è spesso l’anticamera del disastro. La logica del “costano poco” non sempre premia, anzi.

Nei gruppi di veri tecnici questi “esperti” smanettoni vengono insultati riferendosi a loro come ai “CugGini”, dove la seconda G indica il massimo disprezzo possibile. Sono gli stessi che poi in rete danno quei bei consigli di cui si è parlato sopra.

Quindi l’incidente della funivia è una durissima lezione, che ci insegna una verità ovvia, ma troppo spesso trascurata: attenti in quali mani vi mettete, attenti a quello che fate, e chiedetevi non una bensì mille volte: “quello che sto facendo come può influire sulla sicurezza mia e di chi mi sta vicino?”. È proprio il porsi questa domanda che distingue il buon Fai-da-te dall’Accroccalo-in-qualche-modo.

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