Le tradizioni contadine dicono che la pianta di olive per crescere bene necessita delle cinque “S“: silenzio, siccità, solitudine, sole e sassi.
Sostanzialmente l’olivo necessita di un clima mite, senza forti sbalzi termici e temperature che non scendano al di sotto dei -5 C. Le sue zone ideali sono quelle marittime situate nel caldo meridione d’Italia, tuttavia esistono ottime varietà di olivi anche nelle valli e colline in prossimità dei grandi laghi del nord, per esempio l’olivo Casaliva coltivato nelle zone del Garda è foriero di frutti grossi e carnosi da cui si ricava un ottimo olio.
In ogni caso, temendo le gelate, l’altitudine massima concessa all’olivo è quella della collina, non superiore agli 800 metri sul livello del mare.
L’olivo mal tollera l’umidità, quindi è bene che sia sempre esposto a sud ed è importante che il terreno sia ben drenato e senza ristagni d’acqua: l’ideale è un terreno argilloso-calcareo arricchito da buone dosi di sostanza organica.
Inoltre, l’olivo è una pianta calciofila, cioè necessita di una buona dose di calcio, per questo si devono escludere i terreni particolarmente acidi e con pH inferiore a 5.
In questi casi sarà necessario integrare con abbondanti calcinazioni.
La pianta di olivo è bene interrarla nel tardo autunno, quando le piogge avranno ben assestato il terreno.
Il buco da scavare nel terreno deve essere proporzionato alle dimensioni della pianta: se avete acquistato il vostro olivo in un vivaio e quindi in vaso, il buco che dovrete fare nel terreno dovrà essere poco più grande delle dimensioni del vaso.
Impiantato l’olivo la fossa dovrà essere chiusa con terra (60%) e un miscuglio di composto, letame e cenere di legna (40%). Il colletto della pianta non deve essere interrato per più di 5 centimetri.
Dopo l’impianto è bene procedere con un’abbondante annaffiatura, circa una decina di litri d’acqua, per favorire l’attecchimento.
Il successo dell’attecchimento si nota già dopo un mese dall’impianto: se la corteccia è verdeggiante e notate nuovi germogli, tutto è andato bene, se invece il fusto del nostro olivo ha la corteccia color paglierino significa che l’impianto non è andato a buon fine e il suggerimento è quello di rimuovere la pianta e procedere con un nuovo impianto con un nuovo olivo.
Relativamente alla potatura abbiate cura, il primo anno, di recidere, lungo il fusto, gemme e rametti laterali e di diradare i nuovi germogli che hanno origine dalle branche principali.
Dal secondo anno si procederà invece con la normale potatura che, contrariamente a quanto comunemente si pensa, non deve mai essere troppo drastica.
Il periodo migliore per la potatura dell’olivo è alla fine dell’inverno, quanto il rischio del gelo è scongiurato, ma prima della ripresa vegetativa.
Tagli minimi per ottenere la forma della chioma desiderata ed eventualmente ripetuti nel tempo.
Infine consigliamo di ricoprire le “ferite da taglio” con apposite paste cicatrizzanti.