Il monossido di carbonio che si sviluppa a seguito di una non corretta combustione negli scaldabagno, nei camini, nelle stufe a legna e in generale negli impianti di riscaldamento, è un killer che può essere mortale.
Un modo per individuarlo è quello di installare nel locale interessato un rilevatore di monossido di carbonio.
Sono piccoli apparecchietti, normalmente a batteria, con un costo abbastanza contenuto (intorno ai 50 euro si ha già una buona qualità e affidabilità), che, in presenza di una concentrazione troppo elevata di monossido di carbonio nell’ambiente emettono segnali luminosi e sonori.
Il rilevatore di monossido di carbonio deve essere installato ad una distanza massima di 4 metri dall’apparecchio da tenere sotto controllo e, possibilmente, nella parte alta della parete a una ventina di centimetri dal soffitto.
Questo perché il CO tende ad andare verso l’alto ed è nei pressi del soffitto che manifesta la sua maggiore concentrazione.
Naturalmente bisogna evitare di installare il rilevatore vicino alle finestre o in punti di grande ventilazione.
Per essere veramente tranquilli è bene controllare periodicamente il rilevatore, il suo funzionamento e lo stato delle batterie.
Le spie devono essere sempre ben visibili e mai nascoste.
Nel caso dovesse suonare ripetutamente, fidatevi del rilevatore e non di voi stessi perché il monossido di carbonio è inodore, incolore e insapore, quindi non può essere individuato dai nostri sensi.
Non spegnete il rilevatore pensando che si sbagli: lo sbaglio lo commettereste voi.
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