Sono circa 5 milioni le famiglie che si affidano ai combustibili di origine vegetale per il riscaldamento, soprattutto, della seconda casa.
Regina assoluta è la legna.
Sia che si tratti di un camino, come di una stufa, la legna è bene che abbia caratteristiche di qualità e che il suo uso sia fatto in maniera intelligente e consapevole.
Ecco alcuni suggerimenti che possono essere utili.
In primo luogo è bene tenere conto che il potere calorifico del legno varia notevolmente in base al suo contenuto di umidità.
Quando si compra legna verde, umida o addirittura bagnata, si sta pagando anche l’acqua che contiene.
Il consiglio è quello di acquistare la legna sempre durante il periodo estivo, perché essendo il taglio dei boschi eseguito prevalentemente in autunno, si può essere sufficientemente sicuri che la legna che stiamo comprando sia stagionata da circa un anno.
Fate attenzione a non usare mai nel camino o nella stufa legno impregnato, verniciato o trattato in alcun modo: la combustione potrebbe liberare sostanze tossiche e pericolose.
Una volta acquistata la legna deve essere accatastata in file separate, in un luogo aperto dove il sole estivo può riscaldarla e le brezze possono eliminare l’umidità.
La cima della catasta deve essere coperta, mentre i lati devono essere lasciati liberi, proprio per consentire la circolazione dell’aria.
La combustione
Per la migliore combustione usate solo legna ben stagionata e abbastanza secca, quella cioè che brucia senza sfrigolare o scoppiettare nel fuoco.
I pezzi di legna devono essere tagliati e spaccati nelle giuste dimensioni per la stufa o il camino. In ogni caso dovrebbero essere evitati pezzi più lunghi di 40 cm e più larghi di 15 cm.
Per l’accensione si può usare legna finemente spaccata e un giornale non accartocciato, oppure un prodotto accendifuoco, meglio se ecologico.
Durante l’accensione lasciate sempre il controllo dell’aria completamente aperto finché la camera di combustione è piena di fiamme e ben riscaldata.
Per verificare se il camino tira bene si può provare ad avvicinare una candela alla parte alta della bocca del caminetto e eseguire un semplice controllo: se la fiamma non si inclina verso l’interno e nel momento dello spegnimento della candela il fumo non viene risucchiato all’interno della cappa vuol dire che il tiraggio è insufficiente.
Il trattamento della cenere
La cenere prodotta dalla combustione della legna, anche se apparentemente inerte, potrebbe essere ancora pericolosa.
Raccoglietela sempre in contenitori di metallo con un coperchio a chiusura stagna e appoggiateli su un pavimento non combustibile o in un luogo lontano da qualsiasi materiale combustibile.
Non mettete mai la cenere (anche se si pensa che sia spenta) dentro buste di carta o cartone, perché il rischio è che si incendino.
Per far partire la combustione basta infatti che la cenere nasconda un minuscolo pezzo di carbone ancora acceso.
Infine tenete conto che la cenere di legna può essere preziosa, quindi non buttatela nella spazzatura. In primavera se ne può aggiungere una limitata quantità al terreno del giardino (fino a 10 chili per 100 mq) sfruttando le sue caratteristiche di concime minerale.
Attenzione però, la cenere non è in grado di sostituire un fertilizzante perché sostanzialmente priva di azoto, sono invece presenti calcio, fosforo e potassio.
Le proporzioni di questi elementi variano a seconda della legna utilizzata, per esempio, il legno di faggio è più ricco di potassio (30%), rispetto all’olivo (8%).
In generale la cenere è particolarmente efficace sui terreni acidi, per via di una reazione chimica fortemente alcalina, che non la renderebbe invece idonea per i terreni basici. In ogni caso non bisogna mai esagerare perché la cenere aumenta la salinità del terreno.
Proprio per la sua composizione la cenere è un ottimo complemento per i cumuli da compostaggio, dove i componenti principali sono appunto l’azoto, che come detto è assente nella cenere, il ferro e altri microelementi. Infine i consigli della nonna ci segnalano come disperdere la cenere sul fogliame degli alberi da frutta quando sono ancora bagnati di rugiada sia efficace nella lotta agli organismi patogeni, mentre se sparsa intorno alle giovani piante può aiutare a tenere lontano le lumache e le limacce.