Un buon isolamento termico della propria abitazione consente un notevolissimo risparmio nel consumo energetico per il riscaldamento e, di conseguenza, contribuisce a contenere in maniera significativa l’inquinamento atmosferico.
Alcune ricerche effettuate denunciano che ben il 75% dell’energia consumata per il riscaldamento domestico in Italia viene dispersa da muri, porte, finestre e tetti non isolati.
Un esempio: se prendiamo in considerazione un condominio di 9 piani e 36 appartamenti scopriamo che senza isolamento termico consuma circa 40.000 litri di gasolio all’anno con un’emissione di 100 tonnellate di anidride carbonica.
Se lo stesso condominio fosse invece isolato termicamente il consumo si ridurrebbe a 23.000 litri di gasolio e le emissioni inquinanti a 64 tonnellate.
Purtroppo l’Italia, che è al primo posto in Europa in quanto a produzione di materiali inquinanti, staziona agli ultimi posti per quel che riguarda l’impiego di materiali isolanti: 0,06 metri quadrati per abitante contro, per esempio gli 0,18 metri quadrati della Spagna.
Tre volte tanto.
Spesso si pensa che la maggiore fonte di dispersione di calore passi attraverso i serramenti, il che è sicuramente vero se le porte e le finestre di casa sono in cattive condizioni, altrimenti, ed è la generalità dei casi, la massima dispersione si ha attraverso le strutture murarie.
Il tetto è il punto più critico in termini di dispersione di calore, seguito da pavimenti e pareti.
Le possibilità di intervento per isolare il tetto e i pavimenti sono esclusive per le abitazioni unifamiliari, mentre per le abitazioni in condominio sono assoggettate ad una eventuale, e auspicabile, decisione dell’Assemblea condominiale.
Diverso è per l’isolamento delle pareti, che può essere opportuno in ogni caso e può essere sempre realizzato senza bisogno di alcun permesso.
Un’altra fonte di dispersione del calore, peraltro spesso trascurata ma molto importante, è individuabile nelle tubazioni dell’impianto di riscaldamento: è bene che esse, nella parti esterne, siano ricoperte di materiale isolante in modo da evitare l’inutile perdita di calore dell’acqua durante il passaggio.
In più i tubi dell’impianto di riscaldamento solitamente passano per ambienti tipo la cantina o il locale caldaia, dove il calore rilasciato dalle tubazioni non solo è assolutamente inutile ma a volte può essere anche dannoso.
Il materiale più noto per l’isolamento termico delle abitazioni è la lana di vetro, che normalmente viene venduta in rotoli (ideale per i sottotetti), in pannelli (per le pareti) o in pannelli già finiti con lastre di cartongesso.
Molto importante è lo spessore del materiale, che deve essere scelto sulla base della temperatura media invernale della zona in cui è posta l’abitazione da proteggere.
In montagna si può arrivare a 12 centimetri, mentre al mare si può risolvere egregiamente ogni problema con una spessore di 4 centimetri.
Naturalmente la lana di vetro non è l’unico materiale proposto dalle industrie del settore, ottimi sono anche la lana di roccia, il polistirene e altri ancora.
Settembre 2015
Rispondi