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Personalizzare una tavola di abete per farla diventare una perfetta scrivania è un’ottima idea: costi minimi, divertimento creativo e soprattutto la possibilità di farla delle dimensioni che vogliamo.

Nel mio caso volevo una lunghezza intorno ai 2 metri, ma con una larghezza inferiore ai normali ripiani da scrivania.

Avendo già le colonnine su cui poggiare la tavola ho optato per crearla io partendo da un asse di abete grezzo che, con pochissimi euro, ho trovato in un Centro Brico e che ho potuto far rifilare nelle misure giuste direttamente al reparto taglio-legno.

Una volta a casa l’ho semplicemente trattata con della vernice per legno della tonalità degli altri mobili dello studio, nello specifico un tortora scuro, e l’ho fatta asciugare per un paio di giorni.

A questo punto la nostra base è pronta per essere personalizzata con un materiale che ritengo sia tra i più belli al mondo per uno studio, le pagine di un fumetto.

Vetrificare un tavolo di legno. Il filmato

Tempistiche per la decorazione

Questo è un lavoro che richiede più passaggi, alcuni con tempi piuttosto lunghi (per esempio le varie fasi di asciugatura), ma organizzandosi bene non c’è problema.

Il lavoro iniziale che richiede più tempo è quello di posizionare e attaccare le vignette, quindi consiglio di programmarlo per il weekend più che lavorarci la sera.

Io ho optato per un sabato mattina, così nella tarda mattinata avevo finito e ho lasciato asciugare la colla fino a metà pomeriggio (nel frattempo ho sbrigato le mie solite faccende sia casalinghe che professionali).

Ho dato il secondo strato di colla prima di cena e ho lasciato tutta la notte ad asciugare.

La mattina dopo ho dato il vetrificante e l’ho lasciato asciugare per tutto il giorno e notte.

Per sicurezza e anche perché così recitavano le istruzioni, l’ho lasciato ancora un paio di giorni a riposo, anche se in realtà già dopo un giorno era perfettamente liscio e asciutto.

Partiamo con i dettagli di tutte le fasi del nostro lavoro

Potete fare i nostalgici e dare una nuova collocazione alle pagine di un vostro vecchio Topolino oppure, come ho fatto io, scegliere uno dei capolavori, a mio parere, della “nuova era” Bonelli cioè Dragonero.

Vediamo passo dopo passo cosa fare. Non temete se siete alle prime armi con il decoupage, vi spiegherò anche qualche trucco per correggere eventuali imperfezioni, anche se sono proprio le imprecisioni a rendere unici questo genere di lavori.

Una volta scelto il fumetto, con il taglierino separiamo le varie pagine.

Prendiamo la colla. In questo caso ho voluto provare una marca molto diffusa di colla per decoupage e con mia grande sorpresa non mi ha soddisfatto molto, anzi!

La mia cara vecchia colla vinilica mista ad acqua si è dimostrata come sempre una sicurezza.

Ho fatto delle prove e la combinazione migliore per incollare le pagine del fumetto alla tavola si è rivelata una miscela di metà acqua e metà vinilica.

Questa abbondanza di acqua deriva dal fatto che le pagine di Dragonero sono di carta riciclata, più spessa della velina o della carta sottile per decoupage, quindi abbiamo bisogno che si imbeva bene così da non fare troppe pieghe asciugandosi.

La fase dell’incollaggio

Cominciamo a stendere un bello strato di colla e acqua sulla tavola.

Lasciando sempre liberi i bordi della tavola cominciamo ad incollare le pagine, rifilandole quando occorre.

Appoggiamo la pagina sulla colla e stendiamo un secondo strato di colla sopra essa.

Il bello è dare l’effetto movimento alternando pezzi nella giusta posizione: orizzontali, verticali e obliqui, accavallandoli man mano, fino a formare un unico grande strato di fumetti.

La carta dei fumetti è molto spessa rispetto la normale carta da decoupage, quindi è un po’ più complicata da lavorare, soprattutto tende a formare delle bolle, niente paura qualche trucchetto e si risistemano.

L’ideale è bagnarla tanto sotto e iniziare ad applicare la pagina o la vignetta stendendo la colla con un pennello partendo dal centro e procedendo verso le estremità, così da “buttar fuori” l’aria.

Se vedete subito delle pieghe, aiutandovi con la punta piatta del cutter sollevate delicatamente la carta e riapplicate abbondante colla sotto e nuovamente incollatela premendo bene con il pennello dall’interno verso l’esterno, mai in senso contrario mi raccomando!

Attenzione a non lasciare pozze di colla, tiratela bene in superficie.

Di tanto in tanto guardate in controluce la tavola così da rendervi conto se avete ricoperto bene tutto.

Purtroppo non basta solo questo accorgimento perché appena inizierà ad asciugarsi la colla vedrete che sulla carta si formeranno comunque delle piccole pieghe e delle onde.

Per quanto riguarda le piccole pieghine non vi preoccupate perché dopo la mano di vetrificante non vi accorgerete più della loro esistenza. Invece, per quelle più grosse, possiamo intervenire con il taglierino praticando un taglietto in verticale dove si rigonfia la carta e bagnando ancora con la colla schiacciamo bene con le dita facendo combaciare le due estremità tagliate.

Vedrete che, soprattutto dopo la vetrificazione, l’imperfezione non si noterà più.

Vi do un consiglio ulteriore: più piccole saranno le parti che incollerete meno difetti vi ritroverete a dover correggere, l’aspetto ovviamente sarà leggermente più caotico, ma potrebbe anche piacere di più: decidete in base al vostro gusto personale.

Stendete la colla, oltre che sopra a tutte le pagine, anche sui bordi della tavola,  anche se non gli applicherete nessun pezzo di fumetto.

Questo perché se la colla dovesse lasciare aloni non vi ritroverete zone a macchie ma un tutto uniforme e l’imperfezione si noterà appena.

Devo dire che questo problema lo si può riscontrare per lo più con alcune colle da decoupage.

Se devo essere sincera con la colla vinilica non mi sono mai rimasti aloni.

Proseguite incollando tutte le pagine che volete e una volta soddisfatti del risultato fermatevi per 10 minuti, per far tirare la colla e per controllare eventuali imperfezioni e quindi correggerle con il taglierino.

Una volta asciutto il primo strato prepariamoci alla seconda passata.

In questo caso  teniamo una proporzione pari a 1/3 di acqua e 2/3 di vinilica.

In sostanza questo secondo strato di colla ci servirà come protettivo in vista dell’applicazione del vetrificante.

Stendiamo generosamente la colla su tutta la tavola, non siate avari mettetene tanta!

Una volta finito lasciamo asciugare qualche ora, meglio un giorno e poi passiamo i bordi con del colore acrilico (potete usare quello che eventualmente vi sarà avanzato dalla pitturazione iniziale della tavola).

Ora che tutto è asciutto prendiamo il vetrificante

Scegliete un vetrificante di qualità è importantissimo per la buona riuscita del lavoro. 

Il vetrificante consente di ottenere una pellicola spessa e lucida, che davvero trasforma la superficie ruvida del legno in uno strato vetroso, insensibile a graffi e scalfiture e facilmente lavabile con normalissimi detergenti, senza aver paura di rovinare o opacizzare la superficie.

Per l’applicazione del vetrificante è meglio usare un rullo calibratore e non un normale pennello. Il rullo calibratore lo trovate in ferramenta, nei colorifici o in alcuni centri brico particolarmente attrezzati.

E’ di plastica zigrinata ed pensato apposta per distribuire un prodotto resinoso.

Durante la stesura questo particolare rullo sposta gradualmente l’eccesso di resina lasciando sulla superficie solo la giusta quantità, inoltre non occorre diventare matti perché è autolivellante, basta solo avere cura di distribuire bene il prodotto su tutta la superficie il resto lo farà da solo!

Mischiamo i due componenti seguendo bene le istruzioni, mi raccomando i guanti e proteggete il pavimento con dei fogli di giornale prima di iniziare.

Procuratevi anche dell’acetone per pulire l’attrezzatura dopo il lavoro e se vi sporcaste le mani vi consiglio di usare l’acetone per unghie con idratante.

Ora divertiamoci un po’

Pulite bene da eventuali pelucchi o pezzettini di carta la superficie e finalmente rovesciate sulla tavola la resina vetrificante e con il rullo espandete il prodotto su tutta la tavola.

Continuiamo a lavorare finché tutta la tavola sia ricoperta in maniera omogenea.

Con le mani guantate ripassate bene i lati e i bordi della tavola per spalmare bene le gocce che colano, rendendo così anche i bordi lisci e impermeabili.

Quando il risultato vi soddisfa lasciate che si asciughi.

Attenzione: il vetrificante potete lavorarlo fino ad un massimo di 45 minuti di tempo, dopo di che comincerà la sua fase di essiccazione, che lo renderà inutilizzabile.

Questa è un’avvertenza doverosa anche se in realtà il problema non sussiste perché usando il rullo calibratore autolivellante io in 10 minuti avevo già ottenuto il risultato sperato.

Lasciate asciugare per almeno 24 ore in modo che il vetrificante si indurisca perfettamente e sia pronto anche per una seconda mano, se pensate che serva.

Io già dopo la prima mano ero soddisfatta, ma volendo dare un effetto tridimensionale alla tavola ho applicato altri fumetti sullo strato indurito della resina vetrificante con lo stesso procedimento del primo strato (due mani di vinilica e acqua).

Una volta asciutta la seconda mano di vinilica ho riapplicato il vetrificante.

L’effetto finale è molto carino e particolare.

Prima di posizionare l’asse sui piedistalli della scrivania e allestire la postazione computer ho aspettato qualche altro giorno per essere sicura che l’asciugatura fosse perfetta.

Ed ecco fatto la nostra scrivania personalizzata e grazie alla copertura vetrificata non serve neanche più il tappetino del mouse!

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