Per prima cosa è bene sottolineare che il termine “ceramica” definisce la natura del materiale che costituisce le piastrelle.
La denominazione di ceramica definisce i prodotti ottenuti a partire da impasti di argille, sabbia e altre sostanze naturali.
Tali impasti, dopo un’apposita preparazione, vengono foggiati nella forma desiderata e infine cotti ad alte temperature (da 1000 a 1250°C).
Le piastrelle, come tutti i materiali ceramici sono dure, resistenti, igieniche, facilmente pulibili, non combustibili e resistenti al fuoco.
Allo stesso tempo sono rigide, cioè non si deformano mai, ma anche fragili, nel senso che si possono rompere a causa di un forte urto, per esempio se cade sul pavimento un oggetto pesante.
Queste loro caratteristiche, abbinate ad una ricerca sul design, particolarmente attiva nelle aziende italiane, le porta ad assolvere alle due funzioni fondamentali richieste dall’edilizia: la funzione estetica di arredo e la funzione tecnica, di materiale da costruzione in grado di resistere, senza rompersi, deteriorarsi o deformarsi, alle diverse sollecitazioni ambientali.
Considerando i tanti tipi di piastrella e le caratteristiche diverse che le distinguono è bene, in sede di scelta considerare in quale ambiente essa dovrà essere posata.
E’ del tutto evidente che bagni e cucine necessitano di piastrelle resistenti agli agenti chimici e facilmente pulibili; in un ingresso occorrerà privilegiare la robustezza e la resistenza all’abrasione; in camera da letto o in salotto si potrà invece porre tutta la propria attenzione all’aspetto estetico scegliendo piastrelle di grande impatto e prestigio.
Esistono diversi tipi di piastrelle in ceramica, ciascuno con diverse caratteristiche sia tecniche che estetiche, ecco di seguito i fondamentali:
clinker: piastrelle ottenute per estrusione, normalmente non smaltate o smaltate in monocottura;
cotto: piastrella di grande fama e prestigio. Porosa e del classico colore rosso è prodotta con la tecnica dell’estrusione;
grès porcellanato: estremamente compatte, sono piastrelle ottenute per pressatura. Non sono smaltate, il loro colore è chiaro, a tinta unita o granulare (tipo granito). Rappresentano circa la metà della produzione italiana di piastrelle;
grès rosso: estremamente compatte e di colore rosso, sono ottenute per pressatura e non sono smaltate;
maiolica: ottenute per pressatura, sono piastrelle smaltate in ricottura (prima viene cotto il supporto e successivamente, in seconda cottura, lo smalto);
monocottura: ottenute con una sola cottura, contemporanea di supporto e smalto. E’ una piastrella molto comune e ne esistono in commercio di varie forme, disegni e colori;
terraglia: sono piastrelle a superficie bianca e porosa. Sono ottenute con la tecnica della ricottura.
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