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I ragazzi di Design It Yourself

a cura di Avatar photo

Al SUN di Rimini (14-16 ottobre 2010), come abbiamo in altri articoli sottolineato (vedi nella Rotta di Navigazione), il progetto presentato che ha catturato più di tutti il nostro interesse è stato quello sul Design It Yourself, realizzato grazie a SUN, a Brico Center e ai ragazzi della Factory Sapienza Design dell’Università La Sapienza di Roma, guidati dal professor Carlo Martino.

La missione era quella di realizzare progetti e prodotti di design, in particolare per l’arredo dell’esterno, con la caratteristica di poter essere agevolmente personalizzati e costruiti da qualsiasi persona voglia fare da sé.

Naturalmente abbiamo visitato lo spazio Design It Yourself di SUN e siamo rimasti veramente colpiti dalla qualità del lavoro sviluppato dai ragazzi.

Ci siamo fermati con alcuni di loro, con i loro progetti e i loro prodotti autocostruiti per scoprire qualcosa in più rispetto all’esperienza fatta.

Il gazebo Cubintrecccio di Daniele Dattilo, Elena Del Signore e Sabrina Clementi (quest’ultima non era presente all’intervista e quindi non compare nella foto pubblicata nella Galleria Fotografica), rispecchia perfettamente lo spirito della sperimentazione.

Realizzato con profili quadri di ferro tagliati nella misura desiderata e con listelli in alluminio che hanno fatto da cornice e da supporto alla rete decorata, il gazebo si presta a molte personali interpretazioni, non solo nelle misure e nei materiali (le pareti, per esempio, potrebbero essere in stoffa) ma anche nello stile decorativo.

I fregi infatti sono stati realizzati intrecciando un normale cavetto di plastica tra i fori della rete: il disegno scelto dai ragazzi è geometrico ma lo spazio per la fantasia consente qualsiasi tipo di disegno.

L’autoproduzione – dicono i ragazzi – è un tema molto interessante. Il design degli anni ’80 usava materiali poveri per progetti stupefacenti.

Noi con il nostro gazebo Cibintreccio abbiamo cercato di progettare u oggetto da condividere con l’utente, un oggetto che chiunque può sentire suo personalizzandolo con grande facilità.

In questo senso crediamo che il design possa costituire uno stimolo importante per il fai da te”.

Il Bruco di Elisabetta Nicolosi, Martina Malomo e Chiara Ricci, è stato pensato come una seduta componibile e divertente.

Tramite delle normali cinghie può essere fissata alla ringhiera del balcone o della terrazza.

Applicando le cinghie da entrambe i lati il Bruco si trasforma in una confortevole amaca.

Ogni elemento è composto da tappetini arrotolati e l’intero Bruco è stato poi ricorperto con una salvietta in microfibra. L’idea è veramente simpatica e molto semplice da realizzare.

La prima cosa che abbiamo fatto quando siamo state coinvolte nel progetto – spiegano le tre ragazze – è stata andare in un Brico Center alla ricerca di stimolazioni: volevano affrontare il progetto in maniera leggera e divertente, pur se funzionale. L’esposizione dei tappetini colorati ed esposti arrotolati ha catturato la nostra attenzione e da lì è partita la nostra elaborazione progettuale. Abbiamo cercato di giocare con i materiali e con i colori perché riteniamo che il bricolage debba essere anche un momento di divertente creatività”.

La seduta AdD di Michela Tarulli, che abbiamo intervistato e fotografato, Serena La Daga e Tania Altieri dimostra una particolare attenzione ad uno specifico aspetto della vita all’aria aperta, quello del light fitness e in particolare della disciplina dello yoga.

Questa seduta infatti è stata progettata per assecondare i movimenti tipici dello yoga.

La sua struttura in legno è modulare consentendo così di decidere l’ingombro della seduta, anche se le ragazze suggeriscono di non scendere sotto le dieci dime affiancate.

Le dime sono unite tra loro delle barre filettate, chiuse all’estremità cin dei dadi.

Interessante è il lavoro fatto dalle ragazze per realizzare i copridadi partendo dallo stampo, in cui è stato colato il propilene.

Un vero fai da te di alto livello.

Oggi le persone vogliono essere sempre più protagoniste del loro tempo e della loro storia – racconta Michela Tarulli -. La parola autocostruzione ha ormai un ruolo centrale nella ricerca di ognuno della propria qualità della vita e in quest’ambito credo che il design possa a ragion veduta giocare un ruolo centrale. Il nostro progetto va esattamente in questo senso: il concetto di do it yourself, tra quello di design e di fitness, riteniamo sia perfetto”.

Il progetto più grande in dimensioni è stato il gazebo Agorà di Vincenzo Di Tommaso, Fabrizio Nizi e Fabio Lasaracinaa. Il gazebo si compone di travi e listelli di legno che prendono la forma di un cono rovesciato, chiuso superiormente da un telo di tessuto sintetico tranne che per un foro centrale.

La forma è innovativa e interessante è l’idea che sottende al posizionamento delle travi.

In sede progettuale – spiegano i ragazzi – abbiamo tenuto conto dei ritmi della natura. Le travi portanti del nostro gazebo sono più frequenti nei due lati che verranno orientati verso est e ovest in modo da proteggere dal sole dalla sua nascita fino al tramonto. Nei lati a sud e nord invece abbiamo l’ampio ingresso per consentire di portare agevolmente all’interno del gazebo qualsiasi genere di arredo e, di fronte, un lato dove le travi sono distanti tra loro in modo da poter avere uno sguardo verso l’orizzonte sufficientemente libero”.

La serie di sedute Mag progettate e realizzate da Marina Bonanno, Angela Gianbattista e Giorgia Peritore comprendono una poltrona, una poltrona a dondolo e un poggiapiedi.

La caratteristica di queste sedute è in un intreccio di corde che passano attraverso i profili forati che costituiscono lo scheletro delle sedute stesse.

Progettare design con logiche e obbiettivi di bricolage non è semplice – dicono le tre ragazze – perché bisogna sempre pensare alle persone che poi metteranno in opera la nostra idea. Per fortuna per noi Brico Center è sempre stata una meta fissa anche prima di lavorare a questo progetto, sia in qualità di designer, per la scoperta e la conoscenza dei più diversi materiali, sia in quanto studenti fuori sede che trovano nel bricolage una buona fonte di risparmio”.

Concludiamo con un’idea veramente originale.

Si tratta della Fold Chaise Longue di Romina Cesta, Damiano Pennese e Marianna Errigo.

L’elaborazione che sta ala base del progetto di questa chaise longue trae ispirazione dalle “superfici minime”, figure geometriche composte da una struttura ed un’area con curvatura media uguale a zero in ogni punto.

La struttura portante è in legno e l’intreccio di nastri , che può ovviamente essere personalizzato, rende armonico il progetto.

Il nostro obbiettivo – spiegano i tre protagonisti del progetto – era quello di creare una linea nuova che si armonizzasse bene in diverse ambientazioni. Riteniamo di esserci riusciti pur mantenendo quella semplicità che è richiesta da un progetto che deve avere poi uno sviluppo verso il fai da te. La semplicità dell’intreccio consente di realizzare diversi orditi personalizzando così la chaise longe sulla base dei propri gusti e delle proprie esigenze di ambientazione”.

Quelli che vi abbiamo presentato e che trovate nella Galleria Fotografica sono alcuni tra i progetti che hanno animato lo spazio Design It Yourself al SUN di Rimini.

Ottobre 2010

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