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Macef 2010
a cura di Avatar photo

Non entriamo nel merito di questa edizione autunnale di Macef, la grande kermesse milanese degli articoli per la casa, per la quale, dopo la nostra visita, confermiamo le valutazioni e la tendenza che già evidenziammo nell’articolo dedicato all’edizione dell’anno scorso.

Quello su cui invece ci vogliamo soffermare è lo spazio che Macef ha dedicato, per la prima volta a “gardening, outdoor e pet“.

Uno spazio molto grazioso, assolutamente molto gradevole e ben allestito, purtroppo però animato da non più di una decina di aziende, troppo poco perché un visitatore possa essere soddisfatto.

Anche se piuttosto defilato, alla fine del padiglione 5-7, questo spazio gardening di Macef ha probabilmente portato nuovi e interessanti contatti per le poche aziende presenti, tuttavia non è riuscito ad esprimere nemmeno lontanamente il settore che avrebbe voluto rappresentare. Questo perché le aziende si sono dimostrate poco sensibili al nuovo progetto?

Noi non crediamo questo, siamo convinti invece che il punto dolente del sistema fieristico e in questo caso di Fiera Milano stia proprio nella progettualità.

Abbiamo da subito ritenuto piuttosto azzardato aprire il Macef al settore del verde in contemporaneità con Spoga-Gafa di Colonia, con il Flormart di Padova e con il Demogarden di Novegro e a un mese dall’apertura del SUN di Rimini.

E’ pur vero che il Macef deve recuperare espositori e fatturato in un momento difficile della Fiera di Milano (dal primo ottobre 85 lavoratori, sui circa 300 totali, saranno messi in cassa integrazione e per altri 70 sembrerebbe profilarsi sorte anche peggiore – n.d.r.) è però altrettanto vero che pensare che un comparto merceologico complesso come il gardening possa rispondere con entusiasmo a un progetto, semplicemente perché viene proposto da Macef ci pare un po’ presuntuoso.

Siamo convinti che le fiere, strumento ancora oggi potenzialmente utilissimo ai mercati e alle imprese, debbano essere integrate e al servizio dei mercati che vogliono rappresentare.

Ciò significa avere conoscenza delle problematiche e delle esigenze specifiche della produzione e della distribuzione. La storia ci insegna che il manager fieristico di successo è profondamente integrato nel mercato che vuole rappresentare nella sua manifestazione: è esso stesso un operatore economico di quel determinato mercato.

E quando non lo è si attornia di professionisti ed esperti che invece lo sono.

Se guardiamo al passato, rimanendo nell’ambito della Fiera di Milano e dei settori del bricolage e del verde, troviamo il Salone Fai da Te, organizzato da una società da anni operante editorialmente nel settore e sostenuto dall’allora Ente Nazionale per la Promozione e lo sviluppo del Fai da Te; il Miflor, che per le scelte strategiche si avvaleva di un Comitato Tecnico di altissimo profilo con i migliori professionisti ed esperti del settore; il Mitech, la cui titolarità era addirittura condivisa alla pari tra Fiera Milano e le tre associazioni imprenditoriali di Confindustria che rappresentavano i comparti merceologici più importanti della manifestazione.

Oggi la manifestazione fieristica viene interpretata dai manager dei vari quartieri come un “prodotto” da vendere e non più come un “servizio” da offrire al mercato.

Questo è quello che abbiamo avvertito visitando il bellissimo spazio gardening di questo Macef 2010.

Settembre 2010

In questa Galleria Fotografica sono rappresentate praticamente
tutte le aziende presenti nello Spazio Gardening di Macef 2010.

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