brico book

Il cliente diventa un patrimonio per il punto di vendita quando entra per piacere, per curiosità, per dare un'occhiata indipendentemente dalle sue necessità.

La grande distribuzione specializzata si è sviluppata con ottimi trend. Ferramenta e colorifici ne risentono però molto poco rimanendo punti di riferimento per i consumatori.

In questo deserto di attenzione nei confronti del consumatore privato di utensili e minuteria metallica, esistevano però imprenditori, pochi, che decisero di puntare sul mercato del fai da te e sul consumo privato.

La distribuzione italiana ha sempre espresso la radicata tendenza verso la piccola dimensione. Ripercorriamo la storia dell GD e della distribuzione tradizionale.

Le nuove teorie di "marketing tribale" orientate a mantenere il legame tra i clienti stessi aiutandoli a condividere le loro passioni.

Quella da sempre considerata la famiglia tradizionale è sempre meno diffusa, mentre crescono le nuove tipologie familiari: libere unioni o convivenze more uxorio, cioè unioni non sancite dal matrimonio.

Sono le donne che indicano una strada nuova nell'interpretazione del bricolage. Il maschio viene messo in ridicolo e il fai da te diventa creativo.

Con il prosumerismo ciascuno torna a fare il produttore di tutta una serie di beni destinati al suo personale consumo.

Il fai da te italiano percorre i suoi primi dieci anni (1974-1984) di crescita caratterizzandosi su un livello di manualità molto elevato, troppo elevato per poter coinvolgere un pubblico di massa.

Gli italiani risolvono con un sorriso le ignoranze più banali legate alla scienza e alla tecnica. Via le applicazioni tecniche dai programmi scolastici.

Una previsione sul futuro del bricolage, partendo da un'occasione mancata: quella di creare fedeltà vera nei diversi target di clientela coinvolti.