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I primi 25 anni del ‘900 gli Stati Uniti vissero uno straordinario boom economico, tanto che molti storici definiscono gli anni dal 1900 al 1910 la “Nuova Era”.

A questa grande crescita dell’economia americana contribuì certamente la prima guerra mondiale che, iniziata nel 1914, vide il coinvolgimento americano solo nel 1917.

Alla fine della prima guerra mondiale l’Europa e la Russia si trovarono a fare i conti con una situazione economica disastrata e con oltre 20 milioni di morti, tra militari e civili, oltre ad altrettanti 20 milioni che non poterono rientrare nel ciclo produttivo per le menomazioni e i traumi subiti in guerra.

Al contrario gli americani poterono tornare alle loro case senza alcun problema di ricostruzione, anzi trovando moltissime opportunità per costruire un futuro florido e tutto da inventare.

E’ proprio in questi primi vent’anni del ‘900 che gli Stati Uniti si impongono come maggiore potenza economica mondiale: un primato che, come sappiamo, non avrebbero più lasciato a nessun’altro Paese.

Questo stato di grazia della giovane economia americana si basava fondamentalmente su tre fattori: nuove e più efficienti industrie, nuovi macchinari e introduzione della standardizzazione nella produzione in funzione della soddisfazione di un consumo di massa (fu Henry Ford nel 1913 a introdurre, per primo, nella sua fabbrica la catena di montaggio).

Gli stipendi crescevano, al netto dell’inflazione, in maniera significativa: nasce l’era del consumismo.

Nelle sale da ballo spopolava il charleston.

In questo clima le idee e le iniziative imprenditoriali trovavano terreno fertile, soprattutto se funzionali al miglioramento e alla velocizzazione del lavoro, ed è in questo contesto che Duncan Black e Alonzo Decker, decidono di unire sforzi e risorse per costituire a Baltimora (porto commerciale e importante centro industriale favorito dalla vicinanza ai giacimenti carboniferi della Pennsylvania) la The Black & Decker Manufacturing Company, un piccolo negozio di macchine industriali, con un’officina per la produzione delle stesse su ordinazione. Era il 1910.

La loro linea di prodotti, fabbricata sotto contratto per altre società, era molto diversificata.

Essa comprendeva una macchina per la produzione di tappi per bottiglie di latte, una macchina addizionatrice tascabile, una macchina per la separazione e l’arrotolamento dei francobolli, una macchina per l’umidificazione dei canditi, un “ammortizzatore” e una raccoglitrice di cotone.

Ma veniamo ora al protagonista della nostra storia: il trapano.

Il trapano elettrico in quanto tale era un utensile relativamente giovane: inventato nel 1889 dallo scozzese Arthur Arnot in Australia come trapano stazionario per il lavoro nelle miniere, fu perfezionato 6 anni più tardi, nel 1895 dal tedesco Wilhelm Emil Fein.

Il problema del trapano di Fein era il peso e la scarsa maneggevolezza, oltre al costo, dovendolo importare dalla Germania.

Black e Decker si misero al lavoro e immaginarono un trapano elettrico che potesse essere maneggiato agevolmente, quindi con un’impugnatura comoda, la sufficiente leggerezza, senza però rinunciare alla potenza.

L’ispirazione vincente venne dalla Colt, la pistola che aveva segnato la colonizzazione dell’ovest americano diventando protagonista di tante storie e leggende del mitico Far West.

Il successo della Colt fu accreditabile proprio all’ingegnosità della meccanica: era una pistola molto leggera, facilmente maneggiabile, completamente smontabile per la sua manutenzione e adatta alla produzione su larga scala per un mercato di massa.

Tutte caratteristiche perfette per quello che avrebbe dovuto essere un trapano “portatile”.

Rifacendosi alla forma della pistola, Black e Decker progettarono la scocca e dopo aver studiato con attenzione il meccanismo del grilletto della Colt lo riprodussero, adattandolo, sul nuovo trapano.

Il risultato fu entusiasmante: un trapano che poteva essere impugnato con la mano destra e facilmente sorretto dalla sinistra grazie ad un peso relativamente contenuto, con un comodo grilletto che, con la semplice pressione del dito indice, attivava il motore del trapano che faceva tutto il resto.

Anche il costo era accessibile, tenendo comunque conto che stiamo parlando di un trapano per uso professionale.

Nel 1917 Black e Decker ottennero la registrazione del brevetto dell’interruttore a grilletto e costruirono quella che può essere considerata la prima sede Black&Decker: 4 mila metri quadrati in un edificio a Towson U.S.A., al tempo un sobborgo rurale di Baltimora U.S.A. Il successo commerciale fu immediatamente di dimensioni eccezionali.

Nel 1921 apparve la prima pagina di pubblicità sul Saturday Evening Post, un settimanale popolare che superava il milione di copie vendute.

Nel frattempo il trapano portatile della Black & Decker Manufacturing Company comincia ad essere conosciuto e apprezzato su tutti i mercati mondiali, per questo nel 1922 viene aperta la prima filiale in Canada e organizza la prima struttura operativa, di vendita, assistenza e deposito al di fuori degli Stati Uniti.

La straordinaria espansione della società consentì alla stessa di non entrare in un regime di eccessiva sofferenza nemmeno a fronte della drammatica crisi economica americana del ’29, che mise in difficoltà l’intero Paese fino al 1933.

Dopo la feroce crisi economica dei primi anni ’30, con l’elezione del 1932 di Franklin Delano Roosvelt alla presidenza (sarà l’unico presidente americano ad essere eletto per 4 mandati consecutivi e quindi sarà presidente fino al 1945, anno della sua morte) inizia l’epoca della cosiddetta New Deal.

Le profonde riforme portate da Roosvelt sia sul fronte economico che su quello sociale portarono alla creazione di un nuovo spirito americano, meno individualista e consumista di prima e più orientato alla famiglia, alla solidarietà e alla socialità.

Il tasso di disoccupazione che tra il 1929 e il 1933 passò dal 3% della forza lavoro al 25%, nel 1943, grazie alle riforme di Roosvelt, ma anche all’impulso economico dato dalla seconda guerra mondiale, scese fino al 2%.

Insomma gli americani tornavano a sorridere e ad occuparsi del loro benessere.

La casa, da sempre espressione prima del valore della proprietà privata negli USA, diventava centrale e per poterla manutenere e abbellire al meglio servivano gli utensili giusti.

Ecco che dopo un accurato studio, progettazione e sperimentazione nel 1946 la Manufacturing Company Black & Decker lancia la prima linea di trapani per il mercato consumer.

La trasformazione del trapano professionale in trapano per l’hobby fu radicale: si lavorò molto sui materiali introducendo la plastica e si tararono motori e potenze sulla base di realistiche esigenze domestiche.

Il risultato fu un trapano esteticamente gradevole, più leggero, performante e soprattutto con un costo decisamente più contenuto rispetto ai trapani professionali finora proposti.

Fu un successo strepitoso.

Dopo un percorso imprenditoriale geniale e straordinario Duncan Black muore nel 1951 all’età di 68 anni.

La presidenza della società fu quindi assunta da Alonzo Decker che però raggiungerà l’amico e socio Duncan pochi anni dopo, nel 1956, all’età di 72 anni. Gli successe per pochi anni Robert D. Black, fratello di Duncan e per molti dirigente della compagnia, fino all’arrivo, nel 1960, alla poltrona della presidenza del 52enne Alonzo G. Decker Jr., figlio del fondatore.

Figlio di cotanto padre, Alonzo Jr non fu da meno per creatività, intuizione e capacità imprenditoriale.

Anch’egli portò un fondamentale contributo al nostro trapano. Era il 1961 quando la Black & Decker poté mostrare al mondo il primo trapano a batteria alimentato da celle al nichel cadmio, precursore dei nostri moderni elettroutensili al litio.

Si narra che (e qui entriamo nel mondo della leggenda, con una storia significativa anche se non confermata dalla Black & Decker) intorno al 1950, Alonzo Jr, quarantenne, si trovò ad osservare due operai che stavano sostituendo un vecchio infisso con una nuova e splendente porta-finestra in alluminio. Un lavoro di ristrutturazione molto frequente in quegli anni.

Naturalmente i due operai avevano con loro un trapano Black & Decker e proprio mentre Alonzo Jr passava, i due stavano togliendo la lampadina dal punto luce esterno alla casa per collegarvi il trapano e avere così l’energia elettrica necessaria per farlo funzionare, dopo aver chiesto alla padrona di casa di agire sull’interruttore. Alonzo Decker Jr visse questo episodio con grande attenzione e interesse: bisognava fare qualcosa.

Passarono una decina d’anni ma alla fine, mobilitando il centro studio e ricerche dell’azienda arrivò, nel 1961, a mostrare al mondo, e quindi anche ai due operai osservati dieci anni prima, un trapano a batteria alimentato da celle al nichel cadmio, precursore dei nostri moderni elettroutensili al litio.

Nello stesso anno, il 1961, Black & Decker sbarcò in Italia e, con i suoi dirigenti, fu tra i pionieri del bricolage nostrano con campagne pubblicitarie e di comunicazioni decisamente importanti.

Per molti decenni, e in parte ancora oggi, gli italiani hanno identificato il trapano con il marchio Black & Decker. Quando i capifamiglia entravano in una ferramenta o in una utensileria chiedevano un Black & Decker intendendo l’intenzione di voler acquistare un trapano, esattamente come succedeva con il Vinavil, sinonimo di colla vinilica, o lo Scotch nel caso del nastro adesivo, oppure il Ducotone per l’idropittura murale o, in tempi più recenti, l’Attak per l’adesivo cianoacrilato.

Nel 2002 Alonzo Decker Jr morì all’età di 94 anni senza farsi mancare la soddisfazione di consegnare alla NASA uno speciale trapano a batteria progettato per rimuovere campioni di terreno e rocce dalla superficie lunare e vederlo all’opera nel 1971 con la missione Apollo 15.

Alonzo Decker Jr sarà l’ultimo presidente dell’azienda appartenente alle due famiglie dei capostipiti.

Nel 2010 la fusione con Stanley ha dato vita alla StanleyBlack&Decker.

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