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Steve Jobs ci lascia

a cura di Avatar photo

Un genio che è andato al di là del sogno americano per diventare un’icona mondiale.

Abbandonato alla nascita da una coppia di studenti e adottato dalla modesta famiglia Jobs, Steve  abbandonò il college di Portland dopo pochi mesi di frequenza per partire alla volta dell’India.

Quando tornò riprese i corsi di studio, ma solo quelli che gli interessavano, cioè i corsi di calligrafia.

Nel frattempo si richiude in un box della California e lì inventa il personal computer. Nel 1976, a 21 anni, fonda, insieme all’amico Steve Wozniak, la Apple Computer facendosi prestare i soldi necessari da un negozio di elettronica.

A 25 anni il giovane Steve già valeva 100 milioni di dollari. Nel 1984 lancia Macintosh, il primo pc con mouse e interfaccia che rivoluziona l’informatica.

In azienda si racconta che era parimenti amato e odiato: poteva cacciare una persona in un moto d’ira, ma allo stesso modo era in grado di motivare, trascinare ed esaltare le capacità di chi riteneva un talento.

Nel 1985 viene letteralmente cacciato dalla sua creatura a causa di una serie di contrasti con il top management dell’azienda.

E’ così che a 30 anni, dopo aver creato la Apple, Steve Jobs  fonda la NexT Computer e compra gli studi di animazione di George Lucas, il creatore di Guerre Stellari, dando così vita alla Pixar (successivamente acquisita dalla Walt Disney Company, della quale attualmente Jobs è il primo azionista).

Nel 1996 Steve viene richiamato in Apple. Il top management che lo aveva cacciato non era riuscito a dimostrare la stessa creatività, capacità e passione di Steve Jobs e l’azienda stava cominciando a risentirne seriamente.

Di quel giovane pazzo c’era una necessità assoluta. Dal 1996 al 2001, sotto la guida di Steve Jobs, la Apple cresce in termini economici e finanziari del 2.250%, diventando l’azienda più ricca degli U.S.A., con un valore per singola azione di 300 dollari.

Se prima del 2001 Steve Jobs aveva rivoluzionato il mondo del lavoro con la creazione dei primi computer e in particolare di Mac, dal 2001 in poi diventa l’icona mondiale che tutti conosciamo entrando nelle borse e nelle tasche di tutti prima con gli iPod, poi con l’iPhone e ora con l’iPad.

Prodotti che hanno portato ad una vera e propria rivoluzione nel mondo della comunicazione.

Che sia stato amato o odiato non ha nessuna importanza, certamente Steve Jobs è stato un esempio, una testimonianza per tutti, giovanissimi, giovani e meno giovani di quanto la fantasia e il sogno se sostenuti dalla volontà, dalla creatività e dall’applicazione possano trasformarsi in straordinarie realtà di cui tutti possono godere.

E’ per la sua capacità di pensare a “tutti” che Steve Jobs ha manifestato al mondo la propria grandezza.

Ci ha lasciato questa notte creando nel mondo dell’informatica e della comunicazione un vuoto incolmabile.

Noi di Bricoliamo vogliamo ricordarlo con un suo celebre discorso tenuto all’Università di Stanford ai neolaureati e vogliamo ricordarlo perché in comune abbiamo un garage in cui costruire qualcosa e perché in comune abbiamo la voglia di essere creativi e di fare con le nostre mani e il nostro cervello qualcosa che possa rimanere nel tempo.

Addio Steve Jobs.

6 ottobre 2011

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