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Era il 1830 quando in Ingilterra iniziava quella che sarebbe passata alla storia come la prima rivoluzione industriale.

Un periodo di grande fermento che vedeva, da un lato una grande effervescenza imprenditoriale, con idee e sviluppi di prodotti altamente innovativi e dall’altro, con la caduta nel 1830 del governo conservatore e l’insediamento di una coalizione di whighs e tories liberali, una inedita attenzione ai temi sociali: fu abolita la schiavitù venne regolamentato il lavoro minorile (non più di 8 ore per i lavoratori con età inferiore ai 12 anni e non più di 12 fino a 18 anni), nacquero le prime aggregazioni sindacali e, nel 1834, venne emanata la Legge sui Poveri che prevedeva la realizzazione di ospizi e l’assegnazione di sussidi.

Fu proprio in quegli anni che Edwin Beard Budding, nato nel 1795 a Stroud nel Glouchestershire (regione nel sud-ovest dell’Inghilterra), figlio illegittimo di un piccolo proprietario terriero, iniziò a lavorare sull’idea di realizzare una macchina che potesse tagliare agevolmente l’erba nei campi, in particolare quelli sportivi (tennis, calcio, rugby, ecc.) che stavano sempre di più proliferando.

Nonostante la scarsa preparazione scolastica il giovane Edwin affiancò alla sua innata genialità una serie di esperienze tecniche affinate lavorando nelle fonderie di ferro prima e come macchinista in un’industria di tessuti poi.

L’idea del primo rasaerba gli venne proprio osservando una macchina che utilizzava un cilindro di taglio, montato su un banco, per tagliare il pelo irregolare delle pezze di lana e conferire quindi una finitura liscia.

Il primo rasaerba

Il primo rasaerba di Edwin Budding misurava 19 pollici di larghezza (poco meno di 50 centimetri), il telaio era in ferro battuto ed era composto da un grande rullo posteriore che, spinto dal giardiniere, trasferiva il movimento a un rullo anteriore dotato di lame (il rapporto era di 16:1). 

Tra i due rulli Edwin ne aveva previsto un terzo che serviva per modificare l’altezza di taglio.

Per l’epoca era davvero geniale, pensate che prima di questa macchina l’unico modo per tagliare l’erba era l’uso della falce.

Naturalmente Edwin Budding non aveva le risorse economiche per attivare la produzione del suo rasaerba, ma fortunatamente, grazie all’effervescenza imprenditoriale che abbiamo citato all’inizio dell’articolo, incontrò John Ferrabee, proprietario delle fonderie Phoenix Iron Works, che entrò in società accollandosi i costi di sviluppo e della messa in produzione, con la possibilità di vendere la licenza anche ad altri produttori.

Era il 18 maggio 1830. Il 31 agosto dello stesso anno all’idea di Budding venne concesso il brevetto britannico.

La fabbrica che realizzarono Ferrabee e Budding produsse oltre 5 mila rasaerba in otto modelli diversi, per le dimensioni del rullo (intorno al 1840 realizzarono un modello che poteva essere trainato da un cavallo – vedi nella Galleria Fotografica), prima di cessare la produzione nel 1863, quando entrambi erano già deceduti.

Da quel primo rasaerba del 1830 sarebbero dovuti passare 60 anni prima di compiere un altro significativo gradino tecnologico.

Dobbiamo arrivare infatti al 1893 per trovare il primo rasaerba a vapore progettato e realizzato da James Sumner.

Nasce il primo rasaerba a motore

Nato nel 1860 nella cittadina di Leyland nello Lancashire, contea nel nord-ovest dell’Inghilterra, James ereditò dal padre, nel 1892, la bottega di fabbro.

Un’attività sicura e redditizia che però era molto lontana dalle aspirazioni professionali di un trentenne dell’epoca.

Ricordiamoci che siamo nella seconda metà dell’800 e quindi in pieno studio, sperimentazione e progettazione del miglior motore per automobili.

Tre erano le scuole di pensiero che guerreggiavano per affermare la propria superiorità: il motore a vapore, quello elettrico e quello a benzina.

La prima gara automobilistica con le presenza delle grandi marche dell’epoca (Dion-Buton, Peugeot, Benz e Pannard-Levassor) si tenne nel 1894 su un tracciato che andava da Parigi a Rouen.

Vinse la Dion-Buton con il suo motore a vapore percorrendo i 126 km del percorso alla media di 18,529 km/h.

James Sumner era affascinato e interessato dal mondo dei motori e dal suo straordinario e veloce sviluppo, ma naturalmente non aveva i mezzi per poter affrontare il nascente mercato dell’auto.

Tuttavia James non voleva abbandonare la sua passione e pensò ad un’applicazione alternativa del motore a vapore, che comunque andasse a risolvere un problema sempre più presente nella società inglese dell’epoca.

Fu su questi presupposti che nacque nel 1893 il primo rasaerba motorizzato che riprendeva le caratteristiche del rasaerba di Budding con l’aggiunta di un motore a vapore.

Tutto sommato per lui si trattava comunque di una macchina a tre ruote, certamente con la funzione di falciare l’erba ma pur sempre di macchina si trattava.

Fu subito un grande successo tanto da consentire al nostro inventore di ottenere il primo premio e la medaglia d’argento al Royal Agricultural Show di Lancashire.

La svolta professionale nella vita di James Sumner avvenne quando incontrò i fratelli Spurrier, Henry e George, provenienti da una famiglia molto facoltosa e anch’essi con la passione dei motori.

Nacque la Lancashire Steam Motor Company nel 1896, che nel 1907 avrebbe cambiato il proprio nome in Leyland Motors Limited per entrare a far parte della storia mondiale dell’automobile.

Torniamo al nostro rasaerba. Dalla motofalciatrice a vapore di James Sunmer con il taglio gestito dai rulli, dobbiamo aspettare il 1930 per vedere il primo rasaerba rotativo con motore a gas.

Ma la vera rivoluzione che pone i presupposti per la produzione dei rasaerba così come li conosciamo oggi, dobbiamo datarla all’inizio degli anni ’40, dobbiamo spostarci in America e dobbiamo far entrare sulla scena un nuovo protagonista: Stephen F. Briggs.

Stephen Briggs verso i moderni rasaerba

Il giovane Briggs ebbe modo di mettere subito in evidenza il proprio talento ingegneristico nel mondo dei motori progettando, nel 1906, ancora studente, nel laboratorio della facoltà di ingegneria della South Dakota State College, un piccolo motore sperimentale, importante in termini di sviluppo per le sue dimensioni estremamente contenute, pur se con un’ottima efficienza, ma famoso, dice la leggenda, per la sua rumorosità.

Nell’Università Briggs era celebre per la sua creatività e preparazione ingegneristica, ma anche per le sue prestazioni sportive, soprattutto nella squadra di basket.

Fu proprio il suo allenatore che, ben conoscendo le sue doti, mise in contatto, dopo l’ottenimento della laurea nel 1907, il giovane talento con un suo ex vicino di casa, un facoltoso mercante di grano del Wisconsin di nome Harold Stratton.

L’intesa tra i due fu perfetta sin dal primo momento. Nacque così un sodalizio che verrà poi conosciuto in tutto il mondo con il marchio Briggs & Stratton.

Il cerchio era chiuso e destinato ad un rapido successo: preparazione, creatività, passione, nuove idee e la giusta capacità finanziaria, erano ingredienti perfetti per la riuscita di una torta meravigliosa.

La Briggs & Stratton fu fondata nel 1908 con la volontà di entrare a far parte dei protagonisti del nascente mercato automobilistico.

Già nel 1909 iniziò a produrre il Gas Engine Igniter, brevettato l’anno seguente, con l’apertura di importanti collaborazioni con aziende come Ford, Chevrolet, Dodge e altre.

Le esperienze nel settore automobilistico furono importanti ma il successo lo trovarono con la costruzione di piccoli motori  e di parti specialistiche, sempre per il settore automobilistico.

Dopo la prima Guerra Mondiale, nel corso della quale la Briggs & Stratton si dedicò, come molte industrie dell’epoca, alla fabbricazione di armi per l’esercito, riprese in pieno la sua attività analizzando con grande cura le esigenze che provenivano dai diversi mercati.

Tra questi quello che ci interessa direttamente è il settore agricolo che, lo ricordiamo, in termini di meccanizzazione era fermo all’ingombrante e poco performante motofalciatrice con motore a vapore di Sumner.

Era un problema da risolvere.  Nel 1924 in Briggs & Stratton fu realizzata la prima applicazione di un motore raffreddato ad aria su una motozappa.

Ma la vera soluzione venne dalla costruzione, nello stabilimento della Briggs & Stratton, del primo rasaerba dotato di motore a scoppio.

Siamo nel 1940 e questo primo rasaerba si presentava di grandi dimensioni, con un peso di 60 chili e con un motore a benzina, a 2 tempi da 80 cc con albero motore orizzontale.

Si trattava di un salto di qualità decisamente importante per la vita di tanti agricoltori e manutentori di giardini, anche se il peso e la maneggevolezza rimanevano un problema.

Ci avviciniamo così sempre di più alla vera e grande rivoluzione nel mondo delle macchine per il giardino.

Arriviamo agli anni ’50, gli anni della nascita del consumismo, della crescita della classe media americana, del rock and roll di Elvis Presley, della televisione (nel decennio il 77% delle famiglie americane avrebbe acquistato un apparecchio televisivo), erano gli anni di Happy Days (ricordate la celebre serie televisiva con Fonzie e la famiglia Cunningham?).

Dopo aver soddisfatto le esigenze del settore professionale occorreva pensare alle tante famiglie del ceto medio che, dopo la Guerra, si erano trasferite nelle periferie cittadine in ridenti e colorate villette rigorosamente dotate di giardino.

Sicuramente nella ferramenta di papà Cunnigham si saranno avvicendati centinaia di uomini che chiedevano qualcosa che consentisse loro di tagliare l’erba del prato davanti a casa senza necessariamente dover faticare troppo.

Il primo motore leggero in alluminio

La soluzione venne proprio dai laboratori della Briggs & Stratton che per primi riuscirono a progettare e realizzare, nel 1953, il primo motore leggero in alluminio da montare su un rasaerba.

Fu una vera rivoluzione per il mondo del giardinaggio, che si aprì in maniera importante e decisiva anche al grande pubblico delle famiglie e dei consumatori privati.

Senza contare che, ovviamente, anche nel mercato professionale la sensibile riduzione di peso e le migliori performance del motore in alluminio, furono accolte con grande entusiasmo.

Nel 1957 l’80% dei motori prodotti dalla Briggs & Stratton erano in alluminio e la capacità produttiva dell’azienda era salita a 2 milioni di motori prodotti e venduti ogni anno.

L’Europa dovrà aspettare gli anni ’70 per  vedere i primi rasaerba dotati di motore a scoppio  e la prima azienda che portò in Europa questi motori fu proprio la Briggs & Stratton.

Ovviamente da quel 1953 a oggi altre grandi aziende hanno utilizzato e sviluppato le tecnologie messe a punto da Briggs & Stratton andando a comporre un’offerta di raserba decisamente completa, diversificata e adatta ad ogni tipo di esigenza e di tasca: dai professionisti ai privati.

Nel frattempo Briggs & Stratton è diventato uno dei marchi multinazionali più stimati al mondo.

Pensate che nel giugno 2015 la rivista Forbes pubblicò la lista stilata dal Reputation Institute, sulla base di un’indagine condotta tra oltre 70.000 consumatori americani intervistati, che vide Briggs & Stratton Corporation posizionarsi al decimo posto tra le società più stimate ed affidabili d’America, davanti a nomi come Microsoft, Nike, Apple.

Il Reputation Institute è il più rinomato istituto a livello mondiale di consulenza in materia di valutazione della reputazione delle più note aziende al mondo e classifica la percezione del consumatore in base a criteri quali l’innovazione, la leadership, l’etica e la trasparenza dell’organizzazione aziendale, il rispetto dell’ambiente, i prodotti ed i servizi.

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