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Renato Mannheimer (a destra nella foto insieme a Carlo Bassi, amministratore delegato di Expocts) il 12 dicembre scorso (2006) ha presentato davanti ad una sala affollata di giornalisti e manager d’azienda la ricerca “Bricolare: un nuovo fenomeno di costume“, realizzata da ISPO (Istituto per gli Studi della Pubblica Opinione) e commissionata da Expocts, società organizzatrice di Bricolare, il Salone del bricolage e della creatività hobbistica e professionale che si terrà nel quartiere di fieramilanocity dal 19 al 22 aprile 2007.

Insieme a Renato Mannheimer hanno presentato i dati e illustrato Bricolare e le sue caratteristiche di novità e di innovazione (è obbiettivamente la prima volta che una fiera sul bricolage si presenta offrendo al mercato una ricerca così importante – n.d.r.), Adalberto Corsi, Carlo Bassi e Fabio Majocchi, rispettivamente presidente, amministratore delegato e direttore generale di Expocts.

La ricerca è stata realizzata in collaborazione con alcune tra le aziende più celebri e prestigiose del settore: Bosch, Fischer, Henkel, Nespoli Group e Stanley.

Il bricolage fenomeno di costume

Le domande che si pone l’indagine sono molteplici.

Ci sono dei segnali di un cambiamento nei modi di praticare e di concepire il bricolage? Chi sono i praticanti il bricolage? Si può parlare del bricolage come di un vero e proprio fenomeno di costume?

Procediamo dal fondo.

I dati sembrano dire di si, il bricolage è un fenomeno di costume: il 42% degli italiani, percentuale che sale al 60% fra chi svolge attività di bricolage, è d’accordo nel ritenere che ormai non si tratta più solo “dell’hobby di pochi esperti, ma di una passione che coinvolge sempre più la gente“.

Caratteristiche del bricolatore italiano

Qual è il profilo dei bricolatori italiani? Si dedicano al bricolage sia gli uomini (50%) che le donne (46%), lo praticano in particolare i pensionati (58%), chi vive da solo (56%), i residenti al Nord-Est (54%).

Tra chi dichiara di praticarlo più che in passato troviamo soprattutto i 30-39enni (23%) e i laureati (21%).

Venendo ora ai significati attribuiti al bricolage scopriamo che il 62% dei bricolatori concepisce questo tipo di attività come una fonte di soddisfazione personale – in particolare i diplomati (66%) e i lavoratori dipendenti (66%) – e il 55% come uno “scacciapensieri“, un modo per rilassarsi – tra questi troviamo soprattutto i laureati (60%).

La possibilità di curare e abbellire la casa o fare piccole riparazioni a costi ridotti è un buon motivo per dedicarsi al bricolage per il 55% del campione, in particolare i 50-59enni (60%) e le famiglie con reddito complessivo annuo inferiore ai 20.000 euro (59%).

Infine il 46% ama trasformare vecchi oggetti acquistati nei mercatini in pezzi unici, originali e personalizzati; si tratta soprattutto delle donne (50%), di chi vive da solo (50%) e delle famiglie che vivono in una casa in affitto (52%).

Con l’avvicinarsi delle festività natalizie il bricolage sembra inoltre rappresentare anche una possibile idea regalo e questo vale non solo per gli appassionati, ma anche per la popolazione in generale: fra chi ama cimentarsi in lavoretti manuali il 34% vorrebbe regalare o ricevere in regalo utensili per il fai da te e il 36% oggetti di bricolage realizzati in casa.

In sostanza dalla ricerca emerge uno scenario che sembra testimoniare l’esistenza di un popolo di bricolatori vasto, eterogeneo e tendenzialmente in espansione, che si occupa di bricolage non solo per necessità, per risparmiare, ma anche per piacere e passione.

12 dicembre 2006

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