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Esistono fondamentalmente 3 diversi tipi di pannelli solari termici, la cui scelta deve essere guidata dalle reali necessità della famiglia rispetto all’uso di acqua calda.

Più è basso il consumo, per esempio in una seconda casa usata per la villeggiatura e più conviene un sistema semplice come quello dell’accumulo diretto, alzandosi il consumo la convenienza si sposta verso impianti a circolazione forzata.

Nell’ambito della scelta si deve tenere conto anche dell’impatto estetico decisamente a favore degli impianti a circolazione forzata che prevedono la presenza sul tetto del solo pannello, mentre negli altri casi avremo sul tetto anche il serbatoio di accumulo.

Sistema ad accumulo diretto

E’ in assoluto il sistema più semplice ed economico. Si tratta di un modulo compatto in genere di volume piuttosto ridotto ed è composto da un serbatoio coperto dalla superficie dedita all’assorbimento del calore.

Può comprendere o meno il sistema di integrazione termica, generalmente una semplice resistenza elettrica che provvede al riscaldamento dell’acqua quando in assenza prolungata di sole.

Deve essere posizionato in un luogo direttamente esposto ai raggi solari.

Il vantaggio del sistema ad accumulo diretto lo si trova decisamente nel costo, certamente più basso rispetto agli altri sistemi; lo svantaggio risiede invece nelle minori prestazioni.

Può essere la soluzione ideale per le seconde case o comunque in tutte quelle situazioni in cui il consumo di acqua calda è ridotto o sporadico. Alcuni modelli in commercio consentono un facile smontaggio del pannello, in modo da poterlo ricoverare in box nei mesi invernali o comunque nei periodi dell’anno in cui non viene utilizzato.

Sistema a circolazione naturale

Il sistema a circolazione naturale è costituito da pannelli solari piani, da un serbatoio di accumulo con scambiatore a camicia e da un circuito in cui la circolazione del fluido avviene per effetto termico naturale, cioè, quando il fluido viene riscaldato nei collettori si espande e diventa più leggero di quello raffreddato dallo scambiatore dell’accumulo.

In tal modo si crea una circolazione naturale del fluido che porta al riscaldamento dell’acqua.

Perché si crei la circolazione naturale del fluido è necessario che i pannelli siano posti più in basso rispetto al serbatoio di accumulo e nel contempo vicini allo stesso.

Per questo normalmente la soluzione adottata prevede l’installazione sul tetto dell’intero sistema: sopra il serbatoio e subito sotto il collettore.

Nel caso però di installazioni in zone particolarmente fredde è consigliabile posizionare il serbatoio nel sottotetto oppure avere l’accortezza di acquistare un serbatoio con un isolamento termico maggiorato rispetto a quanto normalmente richiesto.

I vantaggi fondamentali di questo sistema sono la completa indipendenza da fonti di energia elettrica e la sua capacità di autoregolarsi nel funzionamento.

Naturalmente la necessità di installare il serbatoio sul tetto sopra il pannello può portare qualche disagio a livello estetico.

Sistema a circolazione forzata

Con il sistema a circolazione forzata si ha la possibilità di rendere indipendenti il posizionamento dei pannelli e del serbatoio.

Ciò significa, rispetto al caso precedente, avere la possibilità di nascondere l’antiestetico serbatoio nel box o ovunque lo si desideri, lasciando sul tetto solo i pannelli.

Nel caso della circolazione forzata il fluido viene messo in circolo da una pompa controllata da un’apposita centralina.

Con questo sistema è possibile prevedere l’utilizzo di più serbatoi, migliorando così il rendimento e le prestazioni.

Il doppio serbatoio si utilizza normalmente con impianti con capacità totale da 400-500 litri.

Tale capacità viene suddivisa nei due serbatoi (che possono avere uguale o differente capienza) consentendo così di utilizzarne uno come principale e il secondo come elemento per il preriscaldamento.

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