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Dal 7 al 9 aprile scorsi si è tenuta a Marsiglia la manifestazione francese Journees des Collections, una fiera tutta dedicata al giardino e alla vita all’aria aperta tradizionalmente frequentata dai grandi compratori della distribuzione organizzata francese ed europea.

Noi di Bricoliamo eravamo presenti, anche perché la pattuglia delle aziende italiane espositrici era piuttosto nutrita in quantità e di ottimo profilo in qualità.

Nel nostro filmato abbiamo ovviamente focalizzato la nostra attenzione proprio sulle aziende italiane presenti.

Le italiane a Marsiglia

Ma veniamo a qualche considerazione nata dal confronto con alcuni degli espositori italiani.

La prima considerazione emersa riguarda l’aspetto meteorologico.

JDC infatti si è svolta quest’anno per la prima volta a Marsiglia perché le precedenti edizioni, nella periferia di Parigi, sono state spesso caratterizzate da una pioggia battente che rendeva davvero difficile lavorare.

Tenete conto che, contrariamente a Marsiglia dove oltre agli spazi di esposizione esterni esistevano anche due padiglioni coperti, a Parigi la manifestazione era completamente all’aperto.

Ci hanno raccontato di un’edizione in cui la stessa organizzazione omaggiava di stivali di gomma espositori e visitatori a causa del terreno ai limiti della praticabilità.

Poche visite ma importanti

A fronte delle tre belle giornate di sole marsigliesi si deve per contro rilevare l’assenza in fiera di alcuni (parecchi) buyer delle più importanti catene francesi di distribuzione, che invece frequentavano la location parigina, ovviamente più comoda da raggiungere.

A questo dobbiamo aggiungere anche la concomitanza con lo sciopero dei controllori di volo.

Nonostante ciò non possiamo parlare di un’insoddisfazione generalizzata, infatti pur se il numero di visitatori è risultato più contenuto rispetto al passato (ma questa è una nostra sensazione, non abbiamo ancora i dati ufficiali), la qualità dei compratori internazionali presenti è stata comunque di ottimo livello.

La voce più ricorrente degli espositori italiani è stata: “poche visite ma molto importanti, se anche solo un paio delle situazioni create vanno a buon fine la manifestazione è andata bene”.

Della serie: il rendimento del ragazzo può essere considerato sufficiente ma potrebbe fare molto di più.

Critiche sugli orari di apertura

Il rigore e la professionalità dell’organizzazione è stata mediamente apprezzata dai nostri espositori, tranne che per la scelta degli orari, che nella migliore delle ipotesi è stata definita “demenziale”.

Il primo giorno è stata prevista un’apertura alle dalle 5 del pomeriggio fino alle 22, mentre nei due giorni successivi gli espositori erano impegnati dalle 8 di mattina alle 8 di sera.

Il bizzarro orario del primo giorno ha ovviamente fortemente limitato il numero di visitatori, tant’è che abbiamo visto molti stand chiudere i battenti almeno due ore prima della chiusura prevista.

Per quanto riguarda gli altri due giorni, la levataccia per essere presenti allo stand alle 8 del mattino non è stata apprezzata, anche perché i primi visitatori sono comunque arrivati in fiera dalle 9 in poi.

Allo stesso modo non è stata apprezzata la chiusura alle 20, per lo stesso motivo: dalle 18 alle 20 il numero di visitatori è stato talmente contenuto da rendere incomprensibile la scelta di un orario tanto prolungato.

Aprile 2015

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