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Informazione sul DIY in Italia
a cura di Avatar photo

Il 29 settembre scorso si è tenuta la quarta edizione del BricoDay, quello che ormai non può essere più considerato soltanto l’unico appuntamento del mondo del bricolage italiano, bensì come la giornata più importante dell’anno per gli operatori di questo mercato.

Mentre scriviamo non abbiamo ancora i dati ufficiali ma possiamo dire con certezza che sono stati più di mille gli operatori che hanno seguito il grande convegno annuale, i seminari pomeridiani e si sono aggirati tra i circa 60 stand che quest’anno hanno dato al BricoDay un sapore fieristico.

I relatori del convegno sono stati, come sempre al BricoDay, di assoluta eccellenza anche se il tema proposto quest’anno è apparso un po’ troppo generico per consentire di entrare nel merito con quegli approfondimenti a cui eravamo abituati nelle passate edizioni.

Visioni, format e proposte”, questo era il titolo e l’obbiettivo era quello di disegnare il futuro mercato del bricolage italiano.

Racchiudendo in una rapida sintesi i concetti espressi dai vari relatori possiamo individuare una chiara tendenza alla crescita della forma consortile di associazionismo tra insegne e punti vendita.

In questo senso Giulia Arrigoni, direttore della rivista BricoMagazine (testata organizzatrice dell’evento), ha annunciato la nascita di un nuovo consorzio e di una nuova insegna: si tratta di Decrì (Decorare, Creare, Riparare) del Consorzio BricoCento che aprirà il primo punto vendita nei prossimi giorni a Monopoli (1.500 mq) e il secondo, a fine ottobre, a Cento (1.700 mq).

Una crescita e un dinamismo dei Consorzi cui fa da contrappunto un momento di crisi della formula del franchising che, per la prima volta, nel primo semestre di quest’anno ha perso associati, senza avere un adeguato ricambio.

In generale tutti i relatori hanno evidenziato una crescita di attenzione dei consumatori nei confronti dei centri moderni per il bricolage a scapito delle tradizionali ferramenta, anche se i punti vendita vincenti sono quelli che, indipendentemente dal “prestigio” dell’insegna, riescono ad offrire un assortimento e un servizio soddisfacenti ai consumatori: da Leroy Merlin, fino a Danilo il Ferramenta, il più grande banco ambulante di ferramenta di Milano.

Il prezzo basso e la promozione non bastano più: i consumatori vogliono assistenza, suggerimenti e prodotti di qualità al giusto prezzo.

La vera crisi la soffrono le piccole ferramenta, con metrature inferiori ai 1.000 mq e che non si sono evolute rimanendo sostanzialmente nella logica del vecchio bazar, ormai completamente fuori dallo sviluppo della sensibilità dei consumatori moderni.

Questi piccoli negozi sono normalmente situati nei centri cittadini, dove gioco forza gli spazi per le attività commerciali sono ridotti, e della loro crisi stanno approfittando le insegne della distribuzione moderna che, sempre di più, evidenziano la propensione ad aprire punti vendita, cosiddetti di “prossimità”, di piccole dimensioni e nei centri cittadini.

L’esempio più recente, citato al BricoDay, riguarda Self che ha approntato una nuova insegna, Dottor Brico che apparirà per la prima volta in Sardegna in ottobre.

Un’ultima importante tendenza emersa in diversi interventi al BricoDay e che rapidamente evidenziamo, riguarda la crescita di noi consumatori che, finalmente cominciamo ad essere considerati dalle aziende della produzione e della distribuzione come centrali per lo sviluppo del mercato.

Internet ha trasformato il modo di acquistare: in internet si parla, si ascolta, si scambiano opinioni ed esperienze.

Sulla base dei dati emersi dall’Osservatorio sulla Multicanalità del Politecnico di Milano il 21% degli italiani (dato rilevato sulla base del totale della popolazione, cioè anche chi non ha un collegamento internetnon compra un prodotto dopo aver letto un giudizio negativo su internet, mentre il 23% degli individui compra un prodotto dopo aver letto un giudizio favorevole nella rete.

Naturalmente più il consumatore è multicanale e più queste percentuali crescono in maniera significativa.

A conforto di questo dato anche la segnalazione di Enrico Finzi, presidente di Astra Ricerche, che presentando i dati di un questionario sottoposto a un centinaio di operatori del settore bricolage, ha evidenziato come il 58% ha dichiarato che nel prossimo futuro crescerà l’importanza della comunicazione del bricolage in rete.

Il 42% ha detto che crescerà quella in TV, il 25% in radio e il 22% sui periodici specializzati.

Per concludere possiamo dire che siamo usciti dal BricoDay di quest’anno con una certezza e cioè che nel bricolage italiano c’è ancora molto da fare e che probabilmente l’attore che negli ultimi dieci anni più è cresciuto in termini di cultura e di consapevolezza è proprio il consumatore. Le aziende della produzione e della distribuzione, fatte le dovute eccezioni, dovrebbero avere la forza e l’umiltà di aprire una seria fase di ascolto delle persone che entrano nei loro punti vendita e che acquistano i loro prodotti.

Avrebbero così la possibilità di inquadrare molti problemi e molte soluzioni.

Ottobre 2011

Nella fotogallery i relatori del BricoDay 2011

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