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Coltivare la Stevia rebaudiana

a cura di Avatar photo

Pianta entrata a tutti gli effetti tra le piante officinali riscoperte negli ultimi anni in Italia.

Nonostante da noi sia stata regolarizzata solo dal 2011 (come da Reg. UE N. 1131/2011), fin dai tempi antichi, in molti paesi sudamericani è conosciuta e utilizzata come sostituto dello zucchero.

La Stevia rebaudiana vanta un alto potere dolcificante ed è ottima come sostituto dello zucchero, in quanto ha pochissime calorie e può essere utilizzata anche da diabetici.

Solo questa varietà di Stevia viene usata per uso alimentare.

Coltivazione

Essendo una pianta di origine sudamericana, precisamente della regione nel Nord Est del Paraguay, è abituata a terreni poveri, sabbiosi, paludosi, quindi teme la siccità e le temperature inferiori ai 10° – 5° gradi.
Allo stesso tempo però non ama gli eccessivi ristagni d’acqua, soprattutto in fase di germinazione iniziale.
La sua temperatura ottimale è tra i 20-23°, pertanto nei luoghi con inverni rigidi è consigliabile coltivarla in vaso e ricoverarla al riparo in inverno.

E’possibile coltivare la Stevia da seme, talea o piantare direttamente la piantina acquistata in vivaio.

E’ consigliabile la terza soluzione, dato che la Stevia, nella fase iniziale, richiede l’impegno di controllare costantemente il livello di giusta umidità e temperatura; impegno che sconsiglio a coloro che non sono pratici di colture in semenza, in ambiente protetto. Inoltre, la piantina si trova senza problemi e con costi davvero irrisori.

Talea

Ci sono due metodi che ho visto utilizzare con la Stevia: il metodo del rincalzo alla base, in quanto la Stevia ha una spiccata proprietà germinativa alla base, e quello del taleaggio da taglio e ripianto in terra di rametti verdi.

Per entrambi il miglior periodo è fine estate.

La prima soluzione prevede che in primavera si inizi ad ammonticchiare progressivamente terra alla base della pianta così da stimolare la nascita di nuovi germogli con radici.

A fine estate si può dissotterrare la pianta alla base (fatelo delicatamente, aiutandovi con dell’acqua), scoprendo i getti nuovi con le radichette che spuntano.

Tagliateli con un cutter ben affilato e piantate in un vasetto ciascun germoglio. Come sempre alla base del vaso mettete dei sassolini per drenare l’acqua.
Il secondo metodo prevede il taglio di un rametto dall’apice a circa 10 cm e sotto il nodo. Va poi trapiantato in un vasetto con terriccio universale che abbia un doppio fondo realizzato con dei sassolini per creare spessore.

In questo modo l’acqua può depositarsi in modo da mantenere umidità costante ma senza ristagni.

Necessitando di un ambiente umido, è bene crearlo chiudendo il vasetto e la piantina in un sacchetto da freezer, cambiandolo ogni 2-3 giorni.

Coltivare in vaso

Questa pianta erbacea non ha particolari esigenze di terreni specifici, anzi, si è visto che sa adattarsi al meglio a qualsiasi tipo di terreno.

E’ altrettanto vero che alcune sue caratteristiche si modificano.

Ad esempio, se adoperiamo un terreno argilloso più compatto, la pianta tenderà a crescere in altezza e ad avere foglie più piccole e dal potere meno dolcificante, al contrario in terreni più sciolti tende ad essere più folta, con foglie più grandi dal potere dolcificante maggiore.

Un’idea di composizione potrebbe essere quella di miscelare in un vaso di almeno 30 cm di sabbia di fiume con del terriccio universale e del concime organico.

Se abbiamo acquistato la Stevia in vivaio, possiamo trapiantarla in un vaso di almeno 30 cm.

In questo modo, e annaffiandola abbondantemente, tenderà a sviluppare le radici in larghezza.

La posizione migliore è al riparo ma in un luogo luminoso, meglio a mezz’ombra.

Va annaffiata regolarmente e concimata una volta al mese con concimi minerali, disciolti nell’acqua.

Raccolta

Il primo raccolto lo si può effettuare a fine estate, quando le foglie sono a piena maturazione e di colore verde intenso.

Si tagliano le frasche erbacee e si appendono a testa in giù ad essiccare, in un luogo ventilato e asciutto ma non a diretto contatto con la luce del sole.

Se l’autunno è particolarmente caldo potreste riuscire ad ottenere un secondo raccolto a fine ottobre.

Cura

E’ necessario cimarla spesso per far sì che si infoltisca e produca più foglie.

In inverno la pianta necessita di meno acqua in quanto entra in un periodo di letargo.

Appena torna la bella stagione, e le temperature non hanno più sbalzi tra notte e giorno, potete rimetterla all’esterno.

Non è necessario rinvasare, ma è sufficiente rimboccare la terra alla sommità del vaso e concimare.

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