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L’impiallacciatura per i mobili

a cura di Avatar photo

L’impiallacciatura, cioè la copertura di un mobile con un sottile foglio di legno di essenza pregiata, è normalmente considerata una tecnica povera per mobili poveri.

Non sempre è così.

Esistono impiallacciature di notevole fattura, basti pensare ai celebri Maggiolini, cioè i mobili intarsiati e lavorati da Giuseppe Maggiolini (1738 – 1814), riconosciuto come il più grande ebanista e intarsiatore italiano di tutti i tempi.

I suoi mobili, ormai rarissimi, sono oggetto di culto per i collezionisti di tutto il mondo: l’ultima vendita di un mobile Maggiolini fu effettuata da Finarte nel 1989 e si trattava di un cassettone posto in vendita al costo di 280 milioni di vecchie lire.

La tecnica dell’impiallacciatura, pur avendo radici storiche che risalgono addirittura all’antico Egitto (sono stati scoperti mobili impiallacciati nel corredo funebre dei Faraoni), ha la sua vera consacrazione con il Rinascimento italiano (XV secolo).

A quell’epoca le lastre di impiallaccio erano in essenze nobili (mogano, noce, ecc.) e, a causa di una strumentazione ancora piuttosto rudimentale, avevano uno spessore variabile tra i 5 millimetri, fino ad arrivare anche a un centimetro.

Per trovare i fogli da impiallacciatura simili a quelli attualmente in commercio bisogna attendere il XIX secolo quando l’industrializzazione e la meccanizzazione dei processi di fabbricazione, consentirono di passare dalla tecnica di stratificazione del tronco a quella dello sfogliamento, resa possibile da nuovi utensili estremamente raffinati e molto taglienti. In questo modo si riuscì a ridurre lo spessore del piallaccio fino a mezzo millimetro.

Oggi con le moderne tecniche di lavorazione si è arrivati a fogli dallo spessore di pochi decimi di millimetro.

I fogli di piallaccio, dopo il taglio vengono impilati in ordine, stagionati e impilati nuovamente rispettando l’ordine di taglio. Il rispetto di tale ordine consente di avere piallacci che ripetono gli stessi disegni delle venature del legno, il che ha consentito, e consente ai migliori artigiani di realizzare disegni simmetrici o caleidoscopici di grande effetto.

Una corretta analisi dell’impiallacciatura permette di capire, pur se grandi linee, l’epoca di un mobile: più il piallaccio è di spessore importante e più il mobile è antico, precedente al 1800.

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5 risposte a “L’impiallacciatura per i mobili”

  1. Avatar photo ANGELO BUONOCORE ha detto:

    Salve
    Come va incollata l’impiallacciatura?
    si deve riscaldare o bagnare?
    Dove potrei leggere istruzioni in merito?
    Cordiali saluti e auguri di buone feste.
    Grazie

  2. Avatar photo Giovanna ha detto:

    Buongiorno, molto interessante la vostra descrizione sul prodotto, mi sapete dire dove posso comprare i fogli di legno?
    Grazie
    Giovanna Berenzi

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