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I dati dell’osservatorio Findomestic 2009

a cura di Avatar photo

Come accade ogni anno nel mese di dicembre, anche quest’anno Findomestic ha presentato i dati relativi all’andamento dei beni durevoli relativo al 2008.

Molti i mercati testati e tra questi anche il bricolage.

Anche quest’anno dobbiamo dire che i dati relativi al nostro mercato presentati da Findomestic ci lasciano molto perplessi, infatti viene individuato un valore del bricolage in Italia pari a 5 miliardi e 490 milioni di euro.

Grazie al cielo troppo pochi per essere veri.

Abbiamo chiesto a Findomestic come fossero arrivati a quella cifra e che cosa comprendesse.

Ci hanno sottolineato che i dati relativi al bricolage provengono da Prometeia, celebre istituto di ricerca, la quale ha elaborato i dati Istat relativi alle categorie utensili manuali, elettroutensili e, genericamente, prodotti per la riparazione e la manutenzione della casa.

Sappiamo che il mercato del bricolage è assai più complesso e la sua analisi quantitativa molto difficile e laboriosa.

Detto questo presentiamo comunque quella che è stata la sintesi sull’andamento del bricolage italiano nel 2008 riportando esattamente riflessioni e concetti espressi nell’Osservatorio.

Nel corso del 2008 si stima che anche il mercato del bricolage abbia presentato una difficoltà a crescere, similmente a quanto accaduto in altri mercati dei durevoli, complice il difficile clima congiunturale che ha depresso le aspettative delle famiglie e portato ad una maggior cautela negli acquisti in genere. La stima per fine anno, tuttavia, limita la contrazione dei volumi all’1,4%, grazie alla componente dei prodotti per la riparazione e la manutenzione domestica, che presentano un andamento meno elastico alla dinamica dei redditi per l’impossibilità di rinviare alcuni interventi di manutenzione dell’abitazione e le spese ad essi collegate. In flessione evidente, invece, appare l’acquisto di utensili e attrezzi per la casa e il giardino (-3,2% in volume), che presentano un profilo più in linea con l’attuale depresso ciclo economico.

Anche questa voce di spesa ha presentato nel 2008 un’inflazione al consumo più elevata del solito, accusando l’impennata dei prezzi di alcune materie prime sui mercati internazionali. La sostenuta inflazione ha consentito una crescita del mercato in valore (+1,9%). Nel 2009 si prevede che l’interesse per la casa e la sua manutenzione –  manifestata dalle famiglie italiane anche con gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare degli ultimi anni – continui a sostenere gli acquisti di articoli di bricolage, soprattutto nella componente dei beni per la manutenzione e la riparazione.

Il mercato, tuttavia, anche in questo segmento si assesterà su livelli di domanda pressoché analoghi a quelli del 2008,  risentendo del piatto andamento del reddito delle famiglie. L’inflazione al consumo dovrebbe rallentare grazie alla minor turbolenza dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali e al rientro del prezzo dei prodotti energetici,  attestandosi su una crescita del 2,9%. Ne conseguirà un valore del mercato di 5,5 milioni di Euro circa, in ampliamento  del 2,1% rispetto al 2008.

Gli altri mercati

Interessanti e assai più attendibili sono invece i dati elaborati dall’Osservatorio Findomestic relativamente agli altri mercati appartenenti al grande mondo dei beni durevoli che peraltro, non godono di stime favorevoli, infatti a fronte di un calo dei consumi totali nel 2008 del 1%, i consumi di beni durevoli fanno registrare una flessione del 4% poiché l’acquisto dei prodotti alimentari e le altre categorie di spese incomprimibili come gli affitti, i trasporti, le tasse, le rate mensili relative al mutuo per la casa e le spese per i trasporti e la salute hanno penalizzato gli acquisti.

Il mercato delle automobili ha fatto registrare una diminuzione dell’13% circa dei volumi per effetto della crisi e degli acquisti effettuati negli anni passati grazie agli incentivi governativi.

Il parco circolante a gasolio è calato a causa dell’aumento dei prezzi di questo combustibile nel corso dell’anno. Le preferenze si sono spostate verso i segmenti meno costosi, quindi le cilindrate inferiori ai 1550cc e verso le city car.

Prosegue l’immatricolazione di auto a metano, GPL ed elettriche il cui totale è aumentato rispetto all’anno scorso del 62%.

Spesso ove l’acquisto dell’auto si è dimostrato improcrastinabile si è optato per un auto usata la cui percentuale di acquisto è passata dal 61% del 2007 al 64% del 2008, anche grazie alla possibilità di conversione al GPL.

Se si esamina il comparto delle due ruote gli unici segmenti che tengono sono le moto di grande cilindrata, il segmento 51cc-250cc e i ciclomotori considerati poco costosi e a basso consumo.

I beni per la casa sono aumentati nel complesso del 2,4% in volume. In quest’ambito bisogna evidenziare come il consumo di mobili sia stabile in quanto ad una flessione dei volumi del 3% circa ha fatto da contraltare un aumento dei prezzi dello stesso valore provocato dall’incremento dei costi delle materie  prime (legno, energia, acciaio e prodotti vernicianti).

La stessa dinamica si ritrova nel segmento degli elettrodomestici bianchi che tuttavia registra un rallentamento maggiore del previsto con un calo dei volumi venduti del 2%.

Il comparto che va meglio è quello del lavaggio, soprattutto le lavastoviglie.

Buona invece la dinamica dei piccoli elettrodomestici che sono aumentati del 2% in volumi e del 3% in valore grazie al buon andamento delle macchine da caffè, dei prodotti per la pulizia della casa e per la cura della persona.

Un discorso a parte va fatto per gli elettrodomestici bruni che registrano un aumento dei volumi venduti dell’11%, controbilanciato tuttavia da un calo del 16% dei prezzi che determina  una diminuzione in valore del 6% del mercato complessivo.

Il prodotto che ha evidenziato la migliore dinamica è stato la TV a schermo piatto assieme ai navigatori satellitari.

La fotografia registra quest’anno un aumento in valore del 3,6% e un ben più sostanzioso incremento in volumi (+12%) cui fa da contrappeso un calo dei prezzi del 5%.

Si sono vendute bene soprattutto le macchine reflex digitali.

Il mercato della telefonia registra invece flessioni sia dei volumi (-1%), che dei prezzi (-5,5%) che del valore complessivo (-6,5%).

L’unica nota positiva viene dagli smart phone, mentre il classico telefono cellulare è in crisi e registra un calo del 10%.

La dinamica opposta tra i prezzi e le quantità si applica anche al settore informatico dove i volumi venduti sono aumentati del 12%, i prezzi sono scesi del 23% e il valore complessivo del comparto è sceso del 14% circa nel 2008.

I computer portatili costituiscono ormai il 75% del mercato e le migliori performance sono date dagli apparecchi multifunzione, dagli hard disk esterni e dalle communication card.

Focus Natale

Infine segnaliamo un’interessante rilevazione degli atteggiamenti d’acquisto degli italiani in occasione dell’ormai imminente Natale. Il 45% degli intervistati ritiene che farà un Natale più austero e solo il 12% ritiene che non riuscirà a resistere alla magia degli acquisti natalizi. Il 42%, infatti, pensa che aspetterà i saldi. La spesa media che è stata stimata per le compere di Natale sarà di 190 euro, mentre l’anno scorso era di 490 euro. Quando si tratta di fare un regalo, l’abbigliamento e gli accessori in tutte le possibili varianti resta l’idea cui pensano spontaneamente tutti gli italiani. Se si tratta invece di ricevere un regalo accanto all’abbigliamento e agli accessori spuntano altri beni come i libri, abbonamenti per consumi culturali come cinema, teatri, concerti o intrattenimenti “riprodotti” come CD e DVD.

Dicembre 2008

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